Nuovo attentato in Francia. Cresce la psicosi anche a Siena

Segnalato un episodio ma è tutto ok. Forze dell’ordine, sale l’allerta

Il personale in divisa effettua controlli a piedi e, da tempo, auto stazionano davanti alla Cattedrale e al Comune

Il personale in divisa effettua controlli a piedi e, da tempo, auto stazionano davanti alla Cattedrale e al Comune

Siena, 27 luglio 2016  - DISAGIO. Timore. Incredulità. La strage di Nizza aveva lasciato un segno forte, anche nel cuore dei senesi. Ma adesso c’è qualcosa di più. La sensazione che la tranquillità nella quale ci siamo cullati per decenni è scalfita. «Siamo in guerra, non c’è niente da fare», scuote la testa un anziano appoggiato alla colonna di Piazza Tolomei. Che il conflitto tradizionale, quello dove a fare fuoco erano i carri armati, l’ha certo conosciuto. Sono le 10 e già in città si parla di un episodio che sarebbe avvenuto in centro, a due passi da Piazza della Posta. Il giorno prima. Luogo frequentatissimo. Qualcosa di sospetto, si dice. Addirittura una preghiera. La segnalazione alla Polizia è del pomeriggio di lunedì. D’obbligo le verifiche ma i timori vengono presto fugati. Niente di tutto questo. Nessuno si è inginocchiato. Nè ha pregato. Anche se sui social il tema attentati inizia a fiammeggiare. Basta un venticello.

SIENA intanto torna sonnacchiosa. Psicosi? «Sto con gli occhi aperti, che c’entra – racconta una donna con il figlio – però non mettere il mio nome. Non si sa mai». Prudenza mista a paura. Che si amplia quando dalla Francia arriva la notizia del prete sgozzato. Di quei momenti terribili in chiesa. Del filmato e del sermone in arabo. «Intensificheranno i controlli», è la richiesta-auspicio dei cittadini. Non c’è bisogno di indicare la strada. L’allerta è massima, tuttavia niente panico. Da tempo ormai le macchine di carabinieri e polizia stazionano in Piazza del Campo, si possono vedere al Duomo. Non è una novità che le chiese, in quanto posti di aggregazione, possono diventare obiettivi sensibili. L’analisi del territorio (e molto altro) è stata compiuta più e più volte. Continuamente aggiornata. I sensori sono a 360 gradi. E anche per quanto riguarda i luoghi di culto non verranno dati giri di vite nelle aperture. «Nessun cambiamento», fa sapere al riguardo don Giuseppe Acampa, responsabile delle comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Siena. «Siamo attoniti – spiega da Cracovia, dove si trova con 125 giovani per la Giornata mondiale della gioventù – dobbiamo pregare per i martiri. Episodi di questo tipo possono ripetersi, non abbiamo nessun controllo sulla follia o sul fanatismo. Sono con i giovani a Cracovia: milioni di cuori che palpitano una fede fresca e gioiosa». Anche l’arcivescovo Antonio Buoncristiani segue la vicenda con attenzione. La Francia, in fondo, è ad un soffio.

Polizia municipale e forze dell’ordine, queste ultime grazie anche all’attività di intelligence, sanno come muoversi sul territorio. Non viene trascurato nulla. E anche le segnalazioni dei cittadini sono preziose. Ma niente psicosi.

La.Valde.