Assalto al caveau, c'erano anche due donne

E' caccia al commando

Colpo alla Securpol

Colpo alla Securpol

Colle Val d'Elsa, 4 aprile 2016 - Dura ormai da 40 ore la caccia al commando che l’altro ieri notte ha fallito un colpo da 12 milioni di euro alla sede della Securpol di Colle Val d’Elsa. I carabinieri non si danno per vinti perché sembra loro impossibile che il gruppo armato di kalashnikov, e composto da una trentina di persone, si sia dissolto nel nulla. Le campagne e i boschi circostanti che vanno dalla Val d’Elsa senese al Chianti sono stati battuti tutti. Nulla. Non si trovano neppure i cinque mezzi (tre furgoni e due auto) usati per la fuga. E mentre le pattuglie vanno avanti nelle ricerche altri loro colleghi riguardano con attenzione i nastri della videosorveglianza interna ed esterna alla sede della Securpol, sfondata sul lato del caveau da un caterpillar rubato dai malviventi qualche chilometro più in là. 

La registrazione racconta la notte di terrore. Nei fotogrammi si vedono i banditi incappucciati e armati intorno alla recinzione mentre un complice manovra il mezzo e con la benna cerca di sfondare il tetto. Tra i banditi davanti al cancello divelto dal caterpillar pare di scorgere anche due donne. La corporatura, i movimenti e i gesti portano a pensare che si tratti proprio di due donne. Una circostanza insieme a diverse prove trovate sul posto che potrebbe aiutare nelle indagini.

Gli accertamenti, comunque, in queste ore si dividono su più fronti per non lasciare nulla al caso tanto che i carabinieri stanno vagliando anche l’ipotesi che il commando sia stato guidato da un basista. 

Il colpo fallito alla sede di Colle sembra la fotocopia di quello messo a segno la notte dello scorso 29 febbraio alla Mondialpol di Sassari e che aveva fruttato 10 milioni di euro. In tutti e due i casi sono stati usati caterpillar per arrivare al caveau. In Sardegna il commando era formato da 15 persone e sparò all’impazzata facendosi largo.

Anche a Colle i malviventi hanno sparato quando sono stati intercettati per due volte dai carabinieri. A Sassari come nel senese sapevano bene dove era posizionata la cassaforte con i soldi. Come è possibile? Anche in quel caso come a Colle i malviventi hanno fatto perdere le tracce. E’ probabile che in tutti e due i colpi oltre a pianificare le rapine si fossero anche preparati un posto sicuro dove nascondersi con la complità di qualche amico? Possibile.