Asilo abusivo, bambini mangiavano con i cani

La struttura scoperta dalla polizia municipale. Denunciata la titolare

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Siena, 13 febbraio 2016 - Due stanze e una cucina in condizioni igieniche pietose dove nove bambini (tutti piccolissimi) a turno trascorrevano le loro giornate quando i rispettivi genitori erano impegnati.

Alla proprietaria dell’appartamento venivano affidati quelle creature (di età compresa tra gli uno e i 4-5 anni) ai quali avrebbe dovuto garantire spazi adeguati per la loro età. Non era così, tanto che la donna è stata denunciata per aver realizzato un asilo senza avere alcuna autorizzazione (pare che si facesse pagare anche 300 euro al mese per ogni bambino), le sono stati contestati anche reati fiscali e alcune pertinenze esterne all’appartamento dove faceva giocare i bambini nella bella stagione e dove aveva ammassato vecchi giochi molti dei quali rotti.

L’indagine, che porta la firma della squadra di polizia giudiziaria dei vigili urbani, parte qualche mese fa. Gli accertamenti degli uomini in divisa coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Nicola Marini fin da subito mostrano numerose difficoltà. Non è semplice per la polizia municipale trovare le prove concrete per chiarire esattamente cosa accade in quell’appartamento al primo piano all’Acquacalda.

Tutti in quel condominio più o meno sanno che quella giovane donna ha realizzato un "tagesmutter". Lentamente e mettendo a frutto l’esperienza e le capacità investigative la pg della polizia municipale riesce ad alzare il velo. Il pm Marini convinto dai documenti depositati dagli investigatori (numerosi gli appostamenti e i controlli fatti in vari giorni di lavoro) decide per una perquisizione domiciliare. Così con quel mandato in mano la polizia municipale entra in casa. Impossibile sapere in questo momento cosa realmente si sono trovati davanti i vigili urbani. Fonti vicine alla Procura parlano di una situazione incredibile da un punto di vista igienico e di sicurezza dei luoghi destinati ai piccoli ospiti. Pare che i bambini giocassero, dormissero e mangiassero nelle stesse stanze in cui girava e praticamente viveva libero anche un cane. Vecchi materassini per terra, stoviglie sporche un po’ ovunque, prese della corrente senza alcuna protezione e cibo in cattivo stato di conservazione.

La donna a fronte delle contestazione che le venivano mosse dalla polizia municipale si è difesa dicendo che quello non era un asilo (e allora perché si faceva pagare?), ma semplicemente il suo era un adoperarsi per aiutare le famiglie con bambini piccoli che non potevano accudirli per problemi lavorativi. Intanto il pm in questi giorni sta ascoltando i genitori dei bambini e altre persone. E’ verosimile che a breve oltre all’asilo abusivo emergeranno altre e importanti novità.