Martedì 23 Aprile 2024

Vicenda lupi, «Misure concrete contro gli assalti. Abbiamo già risarcito 155 allevatori»

L’assessore regionale Salvadori spiega gli interventi contro i predatori

L'assessore regionale Salvadori

L'assessore regionale Salvadori

Siena, 22 genanio 2015 - UN NUOVO ATTACCO questa volta a Casole d’Elsa. Il problema dei lupi diventa ogni giorno sempre più importante. E, soprattutto, crea allarme e timori tra gli allevatori, gli agricoltori e anche i proprietari degli agriturismi. Come testimoniano le numerose segnalazioni delle ultime settimane. Ma come affrontare la situazione prima che degeneri? E quali contromisure possono essere prese? «Per quanto ci riguarda – risponde l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori – siamo intervenuti già a partire dal luglio scorso con un accordo con le Province, i Comuni, le Asl e le associazioni di categoria e quelle di difesa degli animali».

Un accordo che, secondo alcuni allevatori, tutela più i lupi che gli allevamenti? «Assolutamente no. Con quell’accordo siamo intervenuti per tutelare il sistema allevatoriale toscano, ovviamente tenendo conto delle leggi nazionali in vigore e che tutelano il lupo come specie protetta. E proprio tenendo conto di questo necessario bilanciamento abbiamo trovato la strada sottoscritta nell’accordo».

Quale strada? «Dare risposte positive ai quesiti posti, giustamente, dagli allevatori e dalle loro associazoni di rappresentanza. Così abbiamo previsto, a differenza di quanto avveniva prima, sia la copertura del danno diretto che di quello indiretto. Ricomprendendo in questo tutto quello che può capitare ad un allevamento in conseguenza degli attacchi di tutti i predatori, che non sono solo lupi. Non ci dobbiamo dimenticare, infatti, che c’è un fenomeno impressionanente per numeri, dei predatori ibridi. E, purtroppo, sul piano dell’ibridazione manca una legge nazionale. Nonostante ciò continuamo a dare risposte concrete agli allevatori».

Che tipo di risposte? «Dal contributo all’acquisto di cani specializzati nella guardia dei capi, all’acquisto delle recinzioni per le quali ci sono i bandi già aperti. Misure già varate e operative all’interno di un intervento anticiclico. Il tutto controllato e verificato attraverso le Asl in un percorso che garantisce massima trasparenza».

Eppure gli assalti si ripetono? «Sono preoccupato e consapevole delle difficoltà che la prersenza di questi animali crea. Per questo siamo pronti ad intervenire nuovamente con altre misure. Quando, entro il prossimo mese, illustreremo i dati sull’ultimo censimento dei predatori presenteremo una nuova misura di intervento, che stiamo concordando con il Ministero e l’Isvra, che vada oltre il reindennizzo dei danni».

Ma gli allevatori sono in trincea? «Ne siamo consapevoli e per questo lavoriamo per tentare di superare le difficoltà che abbiamo. Ripeto, i bandi per risarcimenti e l’adozione delle misure di tutela degli allevamenti sono già operativi (abbiamo già risarcito 155 allevatori tra cui 26 in provincia di Siena). L’altra cosa che dobbiamo fare è l’iscrizione di tutti i cani all’anagrafe canina. Non solo».

Cos’altro? «Abbiamo dato una risposta importante al problema delle carcasse degli animali morti, attraverso la realizzazione di cimiteri aziendali. Come vede le risposte sono concrete e, soprattutto, sono quelle che ci erano state richieste proprio dalle associazioni di categoria degli allevatori».

Insomma la Regione non finanzia con 4 milioni di euro il ripopolamento del lupo? «No, tutto fuorché finanziare il ripopolamento dei lupi. Anzi, contemporaneamente lavoriamo anche per contenere l’alto numero di predatori che, come detto, non sono soltanto i lupi».

Tommaso Strambi