{{IMG_SX}}Siena, 30 luglio 2009 - Alle 16.30 lo scacchiere si è definitivamente formato. E il quadro dei 16 membri della deputazione generale della Fondazione Mps è finalmente apparso chiaro. L’Università aveva deciso lunedì indicando il professor Egidio Bertelli, martedì era toccato alla Regione Toscana approvare il nome di Lio Scheggi, ieri mattina era giunta ufficialmente dall’Arcidiocesi la conferma che sarebbe stata rappresentata dall’avvocato Alessandro Grifoni.

Restavano però da giocare le due partite più grosse: gli otto nominati dal Comune (uno, d’intesa con la Camera di commercio, Fabio Giustarini, deciso la scorsa settimana) e il quintetto della Provincia. Quest’ultimo è formato dai confermati Paolo Brogioni (sindaco di Colle) e Franca Mariotti (ex sindaco di Asciano), più le 3 novità Maurizio Botarelli (sindaco di Sinalunga, che attualmente si trova in ferie), Paolo Rappuoli (medico, uomo di fiducia di Rosy Bindi, ieri era a Roma) e Fiorenza Anatrini (ex assessore provinciale, nominata di concerto con la Consulta provinciale del volontariato).

Particolarmente consistente il rinnovamento operato dal sindaco Maurizio Cenni che fra gli esponenti della vecchia guardia ha concesso un secondo mandato solo ad Antonella Buscalferri (medico delle Scotte), inserendo poi ben 7 volti nuovi, almeno per quanto riguarda l’esperienza a Palazzo Sansedoni. Si tratta di Anita Francesconi (operatrice commerciale e politico), Pietro Burresi (politico di lungo corso), Stefano Culicchi (operatore nel settore del turismo), Mauro Mariotti (sincalista e politico), Paolo Mazzini (architetto), Paola Rosignoli (avvocato) e, come detto prima, l’ex cestista e assicuratore Fabio Giustarini. Saranno loro che lunedì prossimo dovranno eleggere i membri della deputazione amministratrice più il presidente della Fondazione Mps. Un compito che si preannuncia particolarmente delicato se non si troveranno nel giro di quattro giorni le convergenze fra i due principali enti nominanti.

 

La decisione per i 13, come detto, è arrivata solo a metà pomeriggio dopo una lunghissima notte a discutere (fin quasi alle 5) per raggiungere un’intesa che, già dai giorni scorsi appariva difficile. Se non impossibile. Qualche tentativo di do ut des, ma alla fine ciascuno ha mantenuto le proprie posizioni. Molto (sembra) si è discusso sul nome di Mauro Mariotti, candidato alle primarie (Rosignoli era nel comitato che lo sosteneva a castelnuovo) per la presidenza della Provincia svoltesi la primavera scorsa, appoggiato dal sindaco Cenni e uscito dal confronto a tre con un consenso decisamente inferiore alle aspettative. Vinse Simone Bezzini ed ottenne un risultato ottimo ( e migliore di Mariotti) Luciana Bartaletti.

Quando ieri mattina tutti i telefoni che contano attendevano la comunicazione della raggiunta intesa, si è saputo invece che non c’era stata. E allora via con una nuova riunione non stop conclusasi, appunto, nel pomeriggio inoltrato. Questo l’esito: niente accordo sulla deputazione amministratrice, Comune e Provincia sono andati ciascuno per la loro strada effettuando le nomine di spettanza e rinviando dunque a lunedì la quadratura del cerchio. Di qui ad allora — 96 ore di tempo — si spera di raggiungere una sintonia che, probabilmente, farebbe bene alla Fondazione Mps e al suo futuro, a maggior ragione visto il compito che attende in un periodo di crisi i deputati e la Banca.

 

I nuovi in tutto sono 13, se si considerano anche i nomi di Università, Regione e Curia aggiunti alle 7 new entry del Comune e alle 3 della Provincia. Cinque in tutto le donne. A fare la parte del leone, per quanto riguarda le forze politiche di appartenenza, è stato il Pd: tutti i deputati della Provincia vi fanno riferimento, ad essi vanno aggiunti Pietro Burresi, Mauro Mariotti, Paola Rosignoli, Paolo Mazzini (è anche segretario del circolo del partito Lizza-San Prospero). Sono dunque 9. C’è un esponente del Pdl (Francesconi, arriva da Forza Italia), 1 comunista (Culicchi), 1 di Sinistra e Libertà (Buscalferri), 1 non politicamente etichettabile perché designato dalle categorie (Giustarini).

Assente nella rosa l’Italia dei valori che fino a notte fonda era accreditata in quota alla Provincia e che, questa la sensazione, difficilmente entrerà ora in deputazione amministratrice. Al posto del suo esponente sarebbe stato inserito Rappuoli. Ad oggi nessun «riconoscimento» è andato anche a Toscana Riformista di Mauro Marzucchi che, peraltro, non aveva presentato alcun nome per la deputazione generale guardando (forse) all’amministratrice. Sarà in tal caso durissimo se non impossibile ottenere visibilità. A caldo, invece, l’accoglimento da parte del sindaco di un nome presentato da Prc, Culicchi appunto, viene letto come una blindatura della maggioranza: come faranno Iantorno e Andreini a pensare di uscire?