{{IMG_SX}}Siena, 22 giugno 2009 - Stupore, dolore, rabbia, sgomento. Sono questi i sentimenti che da ieri sono palpabili a Montalcino e a Torrenieri. E poi tanti interrogativi.La notizia dell’omocidio di Annunziata Cirillo, ferocemente uccisa dal marito Luigi Di Giovanni, ha fatto rapidamente il giro delle due comunità. La coppia che viveva a Torrenieri era da tempo in crisi e da poco i due coniugi si erano separati.

 

Probabilmente Di Giovanni non accettava tutto questo, forse non riusciva a prendere atto che il suo matrimonio era giunto alla fine. Sabato sera pochi minuti di viaggio insieme (sono veramente pochi i chilometri che separano Torrenieri dal luogo del delitto) forse per cercare una riappacificazione, forse per l’ennesima discussione ma lontano da casa.

 

Poi il folle gesto, una furia inarrestabile e una violenza inaudita ha investito la donna che è morta con il cranio fracassato dai colpi inferti dall’ex coniuge. "Era una persona riservata - dicono alcune conoscenti - tranquilla, la vedevi o con i figli o a lavorare (era impiegata presso una agenzia immobiliare di Montalcino). A Torrenieri circolava la voce, fra chi la conosceva, che si era separata ma non si poteva certo immaginare un epilogo così tragico".

 

"Era una donna solare - ricorda il parroco di Torrenieri don Giovanni Ferrari - intelligente e positiva. Frequentava la parrocchia e fino a poco tempo fa cantava anche nel coro parrocchiale. In questo momento non ci sono parole, non servono". Don Giovanni, durante la celebrazione della messa domenicale ha invitato la comunità a pregare per tutta la famiglia affinché tutti possano trovare conforto in un momento così terribile.

 

Il pensiero di tutti, nei moltissimi commenti all’accaduto, è inevitabilmente rivolto ai due figli della coppia di dodici e tredici anni, due bimbi che frequentano la scuola media di Montalcino e attorno ai quali si stringono i compagni di classe, due vite segnate dalla perdita dei genitori in un modo così tragico, due vite che speriamo abbiano tutta la capacità di recupero di cui i bambini sono dotati.