{{IMG_SX}}Siena, 19 agosto 2008 - Non c'è pace per il vino 'Nobile' di Montepulciano.  Mentre sono ancora in corso le indagini per accertare se alcuni viticoltori abbiano utilizzato o meno delle uve del sud Italia nella propria produzione, cattive notizie provenienti dagli Stati Uniti hanno messo in moto il Ministero delle Politiche Agricole. L'agenzia federale americana Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau (TTB), come già anticipato alcuni giorni fa dalla rivista specializzata 'Wine Spectator', ha infatti bloccato momentaneamente due etichette di vino, chiedendo delucidazioni su due aziende intenzionate a entrare nel mercato statunitense, e Luca Zaia, titolare del dicastero competente, si è attivato con la Procura della Repubblica di Montepulciano per assolvere alla richiesta. 

 

''Ho chiesto al cons. Pietro Allotta, Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Montepulciano - spiega Zaia - di aiutarci a dare agli americani le risposte che si attendono. Potremo così evitare un altro generalizzato blocco delle importazioni di un vino italiano''. ''Certo è che - chiarisce il ministro - pur essendo certi che non si tratta di un problema di sicurezza alimentare, quando esiste una legge va rispettata. Se si accerteranno responsabilità, non ci saranno sconti''. Si sta insomma lavorando con rigore per far uscire dal limbo le due produzioni italiane, verificando naturalmente che vengano rispettati i requisiti del disciplinare di commercializzazione.

 

''Anche noi siamo in attesa di una risposta ufficiale da parte del Ministero delle Politiche Agricole e siamo i primi a voler capire cosa succederà''. E' la replica di Paolo Solini, direttore del consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, che aggiunge:''Siamo anche i primi ad essere consapevoli che la nostra zona di produzione ha tutti ifondamentali a posto. Dal 1980 possiamo infatti usare il merlot e il cabernet''. Delle due aziende interessate dalla vicenda, ha spiegato il direttore, ''una ha già sbloccato la sua produzione per cui il problema è in buona parte superato. Per l'altra stanno invece continuando le verifiche. Aspettiamo di sapere cosa succederà e crediamo sia necessario che venga fatto al più presto un chiarimento perchè questo è un territorio importante per la vinicoltura italiana''.

 

Intanto dal Ttb fanno sapere che il loro non è un vero e proprio blocco ma solo un'attesa di chiarimenti sulle etichette, che coinvolge anche il vino francese St.-Emilion. 'Non le stiamo bocciando, ma non le stiamo neanche approvando'', spiega il portavoce Art Resnick sottolineando che il problema quindi ''non è di sicurezza. Siamo preoccupati per possibili frodi ai danni dei consumatori''.