Martedì 23 Aprile 2024

Il sesso e l'amore nel 2050? Saranno virtuali, col robo-partner progettato su misura

Secondo la psichiatra Laura Berman, che ne ha scritto sul Wall Street Journal, tra non molto saremo in grado di poter progettare il nostro partner ideale: dall'aspetto, assolutamente realistico, all'intelligenza artificiale, modellabile in base alle nostre esigenze e gusti

Joaquin Phoenix in 'Her'

Joaquin Phoenix in 'Her'

New York, 27 aprile 2015 - Un robot-umanoide capace di abbracciarvi e con cui fare sesso. Ma non certo nel modo "tradizionale": niente più amplessi e scene da "Nove settimane e mezzo", ma stimolazioni nervose capaci di simulare l'amplesso senza un vero contatto fisico. E allora somiglierà più alla storia d'amore raccontata in "Her", il film con Joaquin Phoenix e Scarlett Johannson che racconta il rapporto tra un uomo e il sistema operativo Samantha in grado di provare e simulare emozioni? Neppure, si tratta piuttosto di quello che potrebbe essere il futuro delle relazioni amorose nei prossimi 10-15 anni. Una rivoluzione che modificherà anche il modo di categorizzare i gusti sessuali ma che, vista così da lontano, non ha per forza implicazioni positive.

La notizia arriva da Laura Berman, psicologa delle relazioni e professore di psichiatria all'Università di Chicago, che in un articolo scritto sul Wall Street Journal parla delle future evoluzioni dei rapporti umani. Secondo quanto afferma Berman, grazie alla tecnologia tra non molto saremo in grado di poter progettare il nostro partner ideale. Dall'aspetto che sarà assolutamente realistico, all'intelligenza artificiale che sarà modellabile in base alle nostre esigenze e gusti. In questo modo, afferma la dottoressa, "potremmo sentirci sussurrare all'orecchio alcune frasi proprio al momento giusto".  E, quanto a frasi romantiche, nello stesso articolo viene evidenziata l'esistenza di un'app capace di sostituirsi al proprio partner. Si chiama Invisible Boyfriend e manda messaggi d'amore come un bravo fidanzatino.

Le implicazioni positive di questa rivoluzione sessuale? Sono tante le cose che la tecnologia può migliarare secondo Berman: dalle relazioni a distanza, nelle quali la realtà virtuale potrà sostituirsi al partner lontano, alla prevenzione delle malattie e miglioramenti della vita sessuale per i portatori di handicap. Il tutto grazie a nuove capacità di stimolare il cervello per simulare esperienze sessuali gratificanti senza contatto fisicio.   Berman riconosce il lato positivo di questa rivoluzione tecnologica: il sesso sarà più sicuro ed esplorativo come mai lo è stato, grazie appunto alla dimensione virtuale. Quello negativo? Un aumento della dipendenza dal sesso e un calo del legame emotivo con un partner. La conclusione? "L'anno 2050 non sarà diverso dal 1050. Anche se voleremo a bordo di navette spaziali eco-friendly, cercheremo ancora la persona giusta".