Riparte la Serie A: duello Juve e Roma. Sogna la Viola, quante incognite per Milan e Inter

Sabato le due rivali dello scorso campionato aprono la nuova stagione: sono ancora loro le favorito per lo scudetto. Fiorentina terza forza, Napoli affamato. Le milanesi da verificare e attenzione alla Lazio

Pirlo e Totti, leader di Juventus e Roma (Newpress)

Pirlo e Totti, leader di Juventus e Roma (Newpress)

Bologna, 29 agosto 2014 - Bentornata serie A, quanto ci sei mancata. Centoquattro giorni dopo la festa della Juventus dei record, il campionato riavvolge il suo nastro, cambia la pellicola e dà il via al primo ciak della nuova stagione. Cominciano le sfidanti dell'ultima lotta al titolo: i campioni d'Italia e la Roma, protagoniste dei primi due anticipi di sabato: bianconeri a Verona contro il Chievo, giallorossi all'Olimpico di fronte alla Fiorentina. 

E' il campionato che dovrà farci dimenticare la malinconia post-mondiale per la figuraccia degli azzurri in Brasile. Tante le novità, poche quelle sostanziali. E' stato eletto un nuovo presidente federale, è cambiato il designatore degli arbitri (Messina al posto di Braschi), Conte ha abbandonato la Juve e ha abbracciato la nazionale. Abbiamo importato anche lo spray per tenere a bada i furbetti della barriera, ma per il terzo anno consecutivo ci siamo lasciati scappare il capocannoniere del torneo (Immobile dopo Cavani e Ibrahimovic). Al di là di tutto, come sempre, conteranno le prodezze dei giocatori in campo e l'intuizione degli allenatori in panchina. 

Juve e Roma, e poi cos'altro? Poco sembra essere cambiato nelle gerarchie per lo scudetto. La Signora che insegue il quarto titolo consecutivo resta un passo avanti rispetto ala seconda versione della Roma di Garcia che ha perso sì il muro Benatia, ma ha irrobustito la rosa rinnovandosi il look soprattutto sulle fasce. L'incognita (che paradosso) potrebbero essere le 38 primavere di Totti e una Champions in più da disputare, ma Destro e Pjanic sono pronti a spiccare il volo e se arrivasse pure Rabiot... chissà. 

Poche le incognite per la Juventus che di nuovo ha solo l'allenatore (mica poco) e qualche jolly da calare al momento opportuno: Pereyra, Romulo e Morata. Solo il campo dirà se lo shock per l'addio di Conte sarà riassorbito senza turbolenze; di certo Allegri non è uno sprovveduto e la società ha confermato tutti i big. Potrebbe essere la stagione della definitiva consacrazione di Pogba, forse l'unico tra i top bianconeri ad essere in fase ascendente della sua carriera. 

Il gruppo delle rivali è guidato dalla Fiorentina. Sarà la volta buona per i viola? Le condizioni di Rossi preoccupano, la speranza di Montella è che la sfortuna smetta di accanirsi contro i suoi attaccanti. Gomez è recuperato ed è garanzia di gol, Cuadrado è stato trattenuto e i giovani Babacar, Marin e Bernardeschi sono da tenere d'occhio. Sul Napoli pesano due incognite: la reazione dopo il mancato accesso in Champions e il vecchio problema della solidità difensiva, ma anche al San Paolo i tifosi possono godersi un attacco di valore assoluto. Higuain, Mertens, Callejon, Insigne: gol assicurati.

Chi cerca il riscatto sono invece le due milanesi: l'Inter è quella che ha operato meglio sul mercato e sembra aver fatto maggior passi in avanti rispetto a dodici mesi fa: i giocatori conoscono meglio Mazzarri che ha avuto da Thohir un rinforzo per reparto. Tante le incognite per il Milan post-Balotelli: solo El Shaarawy (più di Torres) potrà far diventare Inzaghi super, ma la base della squadra è la stessa di quella che ha chiuso all'ottavo posto a 45 punti dalla Juventus. 

Attenzione alla Lazio che messo nel suo motore giovani interessentassimi (De Vrij, Basta oltre a Keita) e ha le carte in regola per ambire a un posto in Europa League. Stesse ambizioni, ma con meno certezze, per Torino, Parma e Verona. Per le altre sarà corsa a raggiungere quanto prima la quota salvezza, ma le sorprese sono dietro l'angolo per tutti.