Scuole a pezzi, è un male inguaribile?

Il commento del caporedattore de La Nazione

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Firenze, 4 ottobre 2015 - Allora, ci risiamo. Ancora un crollo in una scuola durante una lezione. Venerdì è successo a Massa, in un’aula dell’istituto commerciale. Una studentessa di 15 anni è rimasta lievemente ferita alla testa. Le è rovinato addosso un pezzo d’intonaco di 40 centimetri per 50: "Fortunatamente si è trattato di materiale leggero, di uno spessore inferiore ai due centimetri", hanno spiegato dalla Provincia.

Già: "fortunatamente". Sfortunatamente, invece, sotto quel pezzo leggero di intonaco c’era comunque una ragazzina. Che, immaginiamo, avrà avuto una paura del diavolo quando se l’è sentito piombare in capo. E come lei si saranno altrettanto spaventate le sue compagne e i suoi compagni di classe, gli insegnanti, i dirigenti scolastici, i genitori, i lettori qualunque.

Se invece di un ‘leggero pezzo d’intonaco’ fosse venuto giù un mattone? Molto improbabile - fanno sapere dalla Provincia, che ha la delega sull’edilizia scolastica - perché l’edificio "non presentava alcuna criticità, né c’erano state avvisaglie di pericolo come crepe sui muri, o presenza di sbriciolamenti degli intonaci per terra".

Peggio mi sento, allora. Un caso, un evento del tutto accidentale (eh sì), subdolo e imprevedibile. Ma due indizi fanno una prova, si diceva un tempo. Il primo giorno di scuola a Capannori era già caduto un pezzo d’intonaco e una studentessa era rimasta contusa. Nel contempo, a Certaldo, aveva ceduto il soffitto in un corridoio della scuola media ‘Boccaccio’. Pochi giorni prima, a Pisa, la scuola elementare ‘Parmini’ era stata chiusa per caduta di calcinacci.

Solita spiegazione: nulla di grave, le Province non hanno soldi per la manutenzione. Ciò non giustifica. Le scuole devono essere sicure. Una volta si diceva che "un figlio a scuola è nel posto più sicuro". Mancano i soldi per i lavori? Vanno trovati. Punto e basta.