Scuola in cerca di promozione

La lettera

Il vicedirettore de La Nazione, Mauro Avellini

Il vicedirettore de La Nazione, Mauro Avellini

Firenze, 14 settembre 2014 - CARO DIRETTORE, Renzi sbandiera la sua ferma volontà di cambiare la scuola, di migliorarla, finalmente. Ma mi permetto di essere scettico. Perché non è con i proclami che si cambiano le cose e non è certo con una infornata di professori (una spesa che chissà se lo Stato riuscirà a coprire) che questa povera istruzione pubblica migliorerà. I veri problemi restano... Paola Dinetti, via mail

LA SCUOLA PRIMA DI TUTTO. Non è solo uno dei tanti hastag di Renzi, ma oltre il tweet c’è qualcosa di più. Un miliardo di euro in due anni e quattro milioni di studenti interessati da una serie di interventi che renderanno le loro scuole più belle e più sicure. Ce ne saranno anche 400 nuove di zecca. Il premier, da sindaco, dedicava ogni martedì alle visite negli istituti cittadini. Ha consigliato anche ai suoi ministri di dare un’occhiata alle loro vecchie classi. Insomma si fa sul serio e i lavori sono partiti a giugno. Adesso però è importante che la concretezza del governo non venga bilanciata in negativo dai ritardi a livello locale. Alcuni interventi vengono infatti finanziati direttamente alla presentazione delle fatture da parte delle ditte, altri sono stati resi possibili con fondi propri dei Comuni fuori dal patto di stabilità, per altri occorre che gli appalti vengano aggiudicati entro dicembre. Senza considerare l’autunno caldo delle imprese di pulizie. La scuola inizia, i genitori preparino anche quest’anno pennelli e secchi di vernice.