Venerdì 19 Aprile 2024

Medici croati per Schumi. "Sappiamo come risvegliarlo"

Hanno un microchip che stimola il cervello. Il pilota presto a casa

Michael Schumacher (Afp)

Michael Schumacher (Afp)

Zagabria, 23 luglio 2014 - E ADESSO spunta anche il microchip. In quel romanzo infinito e doloroso che potremmo romanticamente titolare ‘Il sonno di un gigante’, intendendo per gigante il sette volte iridato di Formula Uno Michael Schumacher, nulla ci è stato risparmiato. Poteva mancare la tecnologia futuribile applicata al presente? Figurarsi. Allora, l’ultima è questa.  Un gruppo di medici croati avrebbe contattato la famiglia dell’ex ferrarista. Scopo: magnificare le virtù di uno stimolatore elettronico applicato al cervello dell’illustre paziente. I dottori di Zagabria assicurano di aver già sperimentato la ‘procedura’ su altri infermi, ottenendo clamorosi risultati in termini di recupero psicofisico. SARÀ vero? Al limite, sarebbe bello crederci. Con cautela, come ora a beneficio dei lettori tenterò di spiegare. 1) Sicuramente, a quasi sette mesi dal terrificante incidente sulle nevi dell’Alta Savoia, le condizioni di Schumi sono migliorate. Ne fa fede la decisione, presa a giugno, di lasciare la clinica di Grenoble, dove il tedesco venne ricoverato subito dopo lo schianto, per una più tranquilla sistemazione in Svizzera. 2) Se Michael non avesse mostrato segni di progresso, certamente i sanitari francesi non avrebbero autorizzato il trasferimento. Che avvenne in gran segreto, fra scorte militari e falsa identità attribuita all’infermo. Ciò nonostante, come forse ricorderete, nei giorni immediatamente successivi è stato appurato che mani fedifraghe avevano rubato la cartella clinica del Campionissimo, un documento finito sul mercato ‘nero’ delle informazioni clandestine.  Il durissimo intervento della polizia francese (‘Getteremo in galera chiunque divulghi notizie sulla salute del signor Schumacher’) ha però stoppato il commercio immondo. 3) A ulteriore conferma di un superamento della fase più critica (molto si temeva, per l’ex ferrarista, la condanna allo stato vegetativo permanente) è arrivato l’atteggiamento di Corinna, dal 1995 moglie del fuoriclasse dell’automobilismo, madre dei figli Gina Maria e Mick. DA UN LATO la consorte, dopo lo spostamento in Svizzera, è lentamente tornata a una vita quasi ‘normale’: grandissima appassionata di equitazione, disciplina alla quale aveva felicemente convertito anche il marito, la signora ha ripreso a frequentare i concorsi equestri. Non lo avrebbe fatto, se Schumi fosse rimasto nel limbo delle persone senza speranza. 4) Non solo. Una settimana fa, alla vigilia del Gran premio di Germania di Formula Uno, proprio Corinna ha accettato di rilasciare una pubblica dichiarazione. Dicendo più o meno questo: il peggio è alle spalle, ci aspetta un lungo cammino ma ora possiamo permetterci di essere ottimisti. 5) E in effetti da ambienti svizzeri trapela quanto segue. Schumi è sveglio. Non riesce a parlare, ma comunica con i familiari muovendo le palpebre. Cioè capisce le domande e abbozza cenni di risposta, nei modi che la sua condizione gli consente. Per questo non sarebbe nemmeno da escludere il ritorno a casa alla fine dell’estate, nella mega villa svizzera: all’interno della quale sarebbe stato già allestito un reparto speciale per proseguire in assoluta serenità e totale discrezione la estenuante terapia di recupero. 6) Quanto alla ipotesi del microchip, che volete che vi dica? Il futuro è già tra noi per molte cose e chi come me ha ammirato lo Schumacher campione, prodigiosamente capace di sfruttare al meglio ogni invenzione dell’elettronica, ecco, chi ha voluto e vuole bene a Michael può solo augurarsi che la tecnologia lo aiuti a tornare, presto, a una esistenza degna di essere vissuta. Auguri, fratello.