Vessazioni alle telefoniste: quattro a processo

Sotto accusa direttrice e coordinatrici dei call center di Sarzana e Licciana

Accusate dalle operatrici le responsabili di due call center

Accusate dalle operatrici le responsabili di due call center

Sarzana, 28 gennaio 2015 - MALTRATTAVANO le operatrici telefoniche, a progetto, nel call center di Sarzana e in quello di Licciana Nardi, sottoponendole a continue vessazioni e ingiurie, e costringendole a subire allusioni sessuali non certo gradite. In alcuni casi palpeggiamenti, ma comunque umiliazioni che rendevano intollerabile la “convivenza’’ nell’ambiente di lavoro. Ieri, davanti al giudice dell’udienza preliminare Mario De Bellis, sono iniziati i guai giudiziari per Laura Valentini, direttrice del call center, e per Sonia Ruscelli, Marina Ratti, e Rosanna Scalese, responsabili di sala con funzioni di coordinamento, controllo e vigilanza delle impiegate, in tutto 10 quelle che hanno sporto denuncia perché stanche di ricevere quei trattamenti al lavoro. In particolare, la direttrice diceva loro di avere problemi mentali, toccava il seno e i glutei delle ragazze e spesso chiedeva se avessero avuto rapporti con i rispettivi fidanzati o mariti.

Le responsabili invece sono accusate di analoghi atteggiamenti vessatori e comunque ritenuti lesivi della personalità: chi strattonava le operatrici, chi le costringeva a toccare la parte intima di una statua raffigurante una figura maschile perché sarebbe servito a incrementare gli ordini, come se fosse un rito propiziatorio, chi invece pretendeva, se le vendite calavano, di bagnarsi con l’acqua contenuta in una bottiglia. E chi invece obbligava le ragazze di stare sedute con le gambe aperte durante le telefonate perché così sarebbero state più ricettive. Accuse pesanti rigettate dalle imputate, difese dagli avvocati Alessandro Rapelli (la direttrice), Marco Argenziano, Daniele Caprara e Mirco Rivosecchi, che ieri in camera di consiglio hanno fatto valere le tesi difensive. Non accolte però dal giudice De Bellis che ha invece “sposato’’ la richiesta del pubblico ministero Giovanni Maddaleni: le quattro donne accusate di mobbing sono state rinviate a giudizio. L’udienza si terrà il prossimo 7 maggio.