"Tassi usurari sul prestito per la ditta". Imprenditore denuncia una finanziaria

Strozzato dgli interessi che sfiorano il 40 per cento

Soldi (Ansa)

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La Spezia, 27 ottobre 2014 - «STROZZATO» dai tassi di interesse, fa causa alla finanziaria che gli aveva concesso il prestito. Accade alla Spezia, dove un imprenditore del settore dei trasporti ha presentato una querela-esposto alla Procura della Repubblica contro la condotta di una società finanziaria convenzionata con la filiale spezzina di una banca leader a livello nazionale, colpevole a suo dire di aver applicato tassi usurari al prestito da circa quarantamila euro chiesto per far fronte ad alcune necessità economiche della propria azienda. Qualche anno fa il titolare dell’azienda, per affrontare al meglio la crisi che attanagliava il comparto dei trasporti e sostenere spese non differibili, decide di rivolgersi alla banca per accendere un mutuo e avere un po’ di respiro in termini di liquidità monetaria. Tutto sembra procedere per il meglio: il prestito viene regolarmente erogato dalla società finanziaria che si appoggia alla banca di riferimento, con l’imprenditore che, allo scoccare delle prime scadenze, non manca di pagare le rate mensili. I problemi, per il titolare dell’azienda iniziano qualche mese più tardi, quando “buca” di qualche giorno i termini per il pagamento della quota mensile. La finanziaria, per tutta risposta, comincia ad addebitare all’imprenditore oneri aggiuntivi, interessi di mora e costi legati alle comunicazioni dei mancati pagamenti, che fanno schizzare il tasso di interesse a percentuali che in taluni casi sfiorano il quaranta per cento. Davvero troppo per l’impresario, che, insospettito dagli addebiti operati dalla società finanziaria sul suo conto per quei ritardi di pochi giorni nei pagamenti, si è rivolto all’avvocato spezzino Alessandro Pontremoli per chiedere lumi sul comportamento di chi gli aveva concesso il prestito (con tutte le difficoltà legate al periodo di crisi) per poi far lievitare facilmente i tassi d’interesse, fino a far pagare aliquote ben oltre la soglia di usura. Paure, quelle dell’impenditore, che hanno trovato conferme nella perizia eseguita per conto del legale sui conti e sulla documentazione bancaria in possesso dell’imprenditore: la verifica, effettuata dallo studio associato Conti e Palma di Sarzana, ha infatti fatto emergere che i tassi applicati dalla società finanziaria erano al di sopra di quelli consentiti (e stabiliti) dalla Banca d’Italia. Insomma, tasi usurari. Da qui, la denuncia dell’imprenditore, depositata in questi giorni presso la Procura del tribunale della Spezia dall’avvocato Pontremoli.