Parte la sfida all’ultimo dolce: Corrado Carosi in gara a "Il più grande pasticcere"

Il giovane sarzanese scelto tra i concorrenti dello show su Rai Due

Corrado Carosi al lavoro nel suo laboratorio di via Cigala e all’Alma, una delle scuole dove tiene lezioni di pasticceria

Corrado Carosi al lavoro nel suo laboratorio di via Cigala e all’Alma, una delle scuole dove tiene lezioni di pasticceria

Sarzana, 29 ottobre 2015 - Dal laboratorio di via Cigala che rifornisce le pasticcerie Giubea di via Landinelli a Sarzana e di piazza del Bastione alla Spezia, alle telecamere della Rai. In mezzo un percorso di studio, lavoro e ricerca fondato sulla passione di Corrado Carosi, trentaduenne originario di Follo, per la difficile arte di creare dolci. Martedì ha sfidato 29 concorrenti e si è aggiudicato l'ingresso tra i dieci prescelti nell’Accademia di Rai Due che, per il secondo anno, eleggerà "Il più grande pasticcere". I tre grandi maestri dell’alta pasticceria Luigi Biasetto, Leonardo Di Carlo, Roberto Rinaldini e il maestro dei maestri Iginio Massari nel ruolo di giudici dei “Pastry chef” in gara. 

Tra gli spettatori anche lui stesso che la sfida davanti alle telecamere l’ha vissuta lo scorso luglio. "Un mese di riprese in un agriturismo di Roma. Hanno chiamato 200 giovani pasticceri e hanno selezionato poi i 30 che vedrete nella prima puntata – racconta – Un’esperienza durissima, fisicamente e psicologicamente. Lo scorso anno la guardavo e commentavo: mi sono rimangiato tutto. La tensione è altissima, hai sempre l’ansia di fare o dire la cosa sbagliata, non hai i tuoi strumenti di lavoro, il tempo misurato per portare a termine le prove, dormendo pochissimo perché le riprese duravano anche dalle 7 del mattino alle 3 di notte. E poi sai che non contano solo le tue doti di pasticcere ma anche la tua capacità di essere personaggio televisivo".

Lo rifaresti? "Solo se porterà benefici al mio lavoro – dice con sincerità – Quando la Rai mi ha chiamato ho risposto no, poi il mio socio Carlo Dorgia e la mia ragazza Giulia hanno insistito e alla fine ho accettato. Ma ho vissuto quest’esperienza pensando tutto il tempo che qui ho due attività e per un mese sarei mancato, alla gravidanza di Giulia di cui mi è arrivata la conferma quando ero già partito. Non è stato facile".

Ma non sembra prendere niente con leggerezza Corrado Carosi: il talento per la pasticceria lo ha coltivata con la passione e lo studio. A 16 anni, durante il percorso scolastico all’alberghiero Casini, ha cominciato a lavorare come apprendista in diverse pasticcerie della zona, poi tre anni di Scienze dell’Alimentazione a Brescia, la prima esperienza di lavoro nella pasticceria di Rolando Morandin a Saint Vincent, una delle migliori d’Italia, poi corsi di approfondimento.

"Ho aperto la mia prima pasticceria a 24 anni con Carlo – racconta – poi ho cominciato a insegnare nei corsi: al primo sulla lievitazione naturale a Parma c’erano 80 allievi". Oggi Corrado è docente in diversi corsi di pasticceria organizzati da Confartigianato e Cna, tiene lezioni negli istituti alberghieri di Bergamo e Brescia, all’Alma sulla pasticceria mignon, e in diverse città italiane da Noceto e Firenze, da Genova a Trento e Milano. "Ma continuo a fare corsi anche come allievo – dice – non si finisce mai di imparare. E’ una lotta fra professionisti, non sei lucido come vorresti né sei nelle condizioni ideali per lavorare ma mi ha consentito di imparare molto sia a livello professionale che organizzativo, anche solo guardando quello che gli altri fanno in modo diverso dal tuo".

E.R.