Una 'mappa' delle discariche lungo il fiume

Individuati già 43 siti attraverso i controlli del Parco Magra e del corpo Forestale

Discarica lungo il fiume

Discarica lungo il fiume

Sarzana, 26 settembre 2014 - ELIMINARE i rischi di contaminazione delle acque del fiume Magra e di conseguenza del mare. E’ l’obiettivo che vuole raggiungere il Parco Montemarcello-Magra. E per farlo chiede la collaborazione di tutti i comuni. In questi giorni sul sito istituzionale www.parcomagra.it ha inserito una cartografia che è in continuo aggiornamento: nella mappa ci sono i siti individuati in ambito fluviale, potenzialmente interessati da discariche, accertate o presunte. Si tratta soprattutto di vecchie discarice, create negli anni ’70 con l’autorizzazione all’epoca delle varie amministrazioni comunali. In tutto sono ora 43 finora quelle individuate, ben evidenziate nella cartografia, grazie al lavoro effettuato sia dal Parco che dal corpo Forestale dello Stato. Un numero però destinato a salire. Lo scopo dell’iniziativa è per il momento quello di riunire in una sola carta tutte le informazioni e le indagini che si sono susseguite dagli anni ’70 ad oggi lungo il fiume Magra.

L’obiettivo finale è molto più importante: partendo dalla cartografia si vuole arrivare a progetti per realizzare una vera e propria bonifica oppure, in ogni caso, casi, evitare che le acque del fiume possano essere contaminate dai rifiuti sepolti. «Abbiamo scritto a settembre — afferma il presidente del Parco Francesco Pisani — a tutti i Comuni il cui territorio è attraversato dal fiume Magra affinchè ci trasmettano ulteriori informazioni in loro possesso per poter arrivare in tempi brevi ad una cartografia esaustiva da sottoporre alla Regione e al Ministero in modo da attivare le azioni necessarie ad avviare un programma di eliminazione di ogni effetto effetto indotto da tali problematiche sull’ecosistema fluviale». Secondo i dati in possesso del Parco nelle 43 discariche che sono venute alla luce non sembrano esserci rifiuti pericolosi, anche se manca la certezza e saranno quindi effettuati carotaggi da parte dell’Arpal.

«Dove viene accertato — afferma infatti — che ci sono rifiuti che non rappresentano una minaccia per la salute, è possibile intervenire evitando comunque che non vengano neppure sfiorati dalle acque del fiume». «Abbiamo comunque necessità che i Comuni collaborino — prosegue Pisani — visto che entro il prossimo anno sarà necessario trasmettere programmi e progetti che verrano redatti per poter accedere ai fondi comunitari. Finora però alle nostre comunicazioni non ha risposto neppure un ente. C’è invece la necessità che vengano accertati tutti i siti nei quali è necessario operare affinchè si realizzi un piano completo che risulterà sicuramente fondamente sotto l’aspetto ambientale. In questo modo avremo la certezza di non alterare l’ecosistema fluviale».