‘Sequestrato in cucina da un uomo armato’. Ma è uno scherzo del cuoco alla fidanzata

«Ho fatto la più grande stupidaggine della mia vita Sono davvero mortificato»

ARMA I carabinieri intervenuti a sirene spiegate pensavano di dover fronteggiare un commando armato. A destra, Matteo Andreani

ARMA I carabinieri intervenuti a sirene spiegate pensavano di dover fronteggiare un commando armato. A destra, Matteo Andreani

Sarzana, 22 novembre 2015 - L’ALLARME è scattato alle 13,45. Al 112 è arrivata una telefonata drammatica di una ragazza: «Il mio fidanzato è sotto sequestro nella cucina del ristorante dove lavora. C’è un uomo armato e mascherato che lo tiene sotto il tiro di un’arma». Nel giro di un paio di minuti alle 13,47 sono piombate nella zona quattro pattuglie dei carabinieri della compagnia di Sarzana: il primo ad entrare nel ristorante è stato il comandante, il capitano Federico Silvestri, seguito dal comandante dell’aliquota operativa che ha sviluppato la recente operazione antidroga. Sono stati momenti di grande tensione con gli uomini dell’Arma, almeno una decina, muniti di giubbotto antiproiettile ed armi in pugno. Un’azione fulminea che ha dimostrato la capacità operativa dei militari della compagnia di Sarzana capace, di raggiungere l’obiettivo dove poteva trovarsi addirittura un terrorista, in soli due minuti e affrontarlo.  

LA REALTÀ per fortuna era meno tragica: non c’era nessun sequestratore, si trattava di uno scherzo che l’autore ha definito «La più grossa stupidaggine della mia vita» e per la quale chiede scusa a tutti ma che ha determinato paura anche fra gli abitanti della zona. L’episodio è avvenuto infatti in pieno centro storico. C’è subito da specificare che il titolare e gli altri dipendenti erano del tutto all’oscuro di quanto stava accadendo, così pure i clienti che stavano tranquillamente pranzando. «La responsabilità è solo mia – afferma infatti Matteo Andreani, l’autore della telefonata, che risiede a Ortonovo. Sono incensurato, ho sempre lavorato e, nonostante abbia solo 28 anni, è da oltre dieci anni che svolgo questa attività. Ho un difetto: mi piace scherzare, ma questa volta ho davvero esagerato. Una stupidaggine che mai mi sarei aspettato arrivasse a questo punto. Quando ho visto arrivare tutti quei carabinieri mi sono sentito morire. Chiedo scusa a tutti, in modo particolare al capitano, il primo ad entrare, convinto di dover fronteggiare un uomo armato». 

ANDREANI ha avuto anche un pizzico di sfortuna. Un minuto dopo la concitata telefonata ha cercato di rimediare – forse si era conto dell’assurdità subito dopo aver chiuso la comunicazione – e così ha richiamato subito la fidanzata per avvisarla che si trattava di uno scherzo. Il telefono però era occupato: la ragazza aveva subito chiamato i carabinieri, e l’operazione non ha potuto essere bloccata.  Fra l’altro l’allarme è rimbalzato anche al convegno su Biggini che si svolgeva al Loggiato di Gemmi, poco distante, e nella zona sono arrivate anche le pattuglie della polizia di stato. «Mi rendo conto di quello che ho fatto – afferma Andreani – e sono davvero mortificato. Le scuse le rivolgo a tutte le forze dell’ordine per i problemi che ho creato ai miei titolari, è stata davvero una grossa stupidagine, visto anche il periodo che sta vivendo l’intera Europa e lo stato di allerta delle forze dell’ordine». La vicenda è stata del tutto chiarita: per il giovane cuoco incombe però il rischio di una denuncia per procurato allarme.