"Questo centro è un’eccellenza e può crescere ulteriormente"

Procreazione: “fermate” le fughe verso la Toscana

Il centro Fecondazione assistita all'ospedale di Sarzana

Il centro Fecondazione assistita all'ospedale di Sarzana

Sarzana, 1 novembre 2015 - NEL 2013 l’Asl 5 spezzina ha pagato per i suoi assistiti che si sono rivolti ai Centri di procreazione Toscani 184.426 euro. Ora la dottoressa Rosita Piscopo responsabile del Centro di procreazione medicalmente assistita, trasferito ad agosto dalla Spezia al San Bartolomeo, chiede che i soldi, risparmiati dalle fughe dei pazienti, vengano investiti per acquistare nuovi macchinari. Un dato concreto suffragato da altre cifre che la dottoressa ha snocciolato durante l’inaugurazione del servizio che si è svolto ieri mattina alla presenza di Alessio Cavarra e Daniele Castagna, sindaco e assessore di Sarzana, Giacomo Giampedrone e Stefania Puccialrelli per la Regione Liguria, il direttore sanitario ospedaliero Decia Carlucci e diversi medici, primari e ostetriche che collaborano con la dottoressa Piscopo per il buon funzionamento del centro. Centro di primo livello che, a differenza delle strutture di II livello genovesi, non ha praticamente liste di attesa.

A Genova ogni struttura effettua 250 cicli all’anno ciascuna (con un tenpo di attesa di 18 mesi) contro i 2500 cicli del centro della Versilia. E la Piscopo è decisa non solo a invertire la tendenza e riagguantare i “fuggitivi” ma è intenzionata a dotare la struttura di tutti i crismi necessari per il riconoscimento del centro a livello nazionale. «Nel solo mese di ottobre abbiamo aumentato le prestazioni del 30 per cento con presenze anche da fuori regione. E grazie alla collaborazione con i primari riusciamo a trattare diverse problematiche legate alla fertilità inspiegata che colpisce il 15, il 20 per cento delle coppie mentre dobbiamo inviare verso i centri di II livello quelle con patologie». Un aumento delle prestazioni che testimonia come la presenza del centro sia stata ben accettata dal territorio.

Parole di soddisfazione anche dal sindaco Cavarra che ha fatto poi notare come, almeno fino ad oggi, la direzione dell’Asl 5 non abbia ancora rispettato gli impegni presi con l’aministrazione comunale riguardo al «trasferimento dei reparti nei tempi prestabiliti». Il direttore sanitario Decia Carlucci ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dal personale. Centro che, per la prima volta, può contare sull’attività di un biologo, il dottor Flaviano Di Paola, assunto a tempo indeterminato, una osterica, Marzia Rizzuto e la collaborazione con gli altri reparti. L’assessore Giampedroni presente in rappresentanza della Regione ha avuto parole di apprezzamento per l’attività della dottoressa Piscopo e di tutto il suo staff.