Salut Salon, il Carnevale dopo Sanremo

Il quartetto tedesco che si è fatto conoscere dalla platea del festival ha inciso un disco dedicato agli animali

Salut Salon (c) Thorsten Wingenfelder

Salut Salon (c) Thorsten Wingenfelder

Amburgo, 27 marzo 2016 _ La loro presenza al Festival di Sanremo è stata dirompente. Infatti anche il pubblico del teatro Ariston (oltre al più vasto davanti al televisore) ha potuto ammirare il loro Competitive Foursome, un momento di esecuzione, acrobazie e umorismo il cui video ha avuto oltre 20 milioni di visualizzazioni su You Tube. Le componenti del Salut Salon, quartetto di musica classica proveniente da Amburgo, hanno quindi mostrato quanto la musica classica possa divertire pur nel rigore dello studio e della preparazione scenica. Dal vivo in Italia avevano partecipato al Festival della mente di Sarzana, ma ora si preparano a tornare nel nostro paese per un tour. I concerti seguono la pubblicazione dell'album Carnival Fantasy per la Warner al quale è allegato un Dvd. Di questo e dell'exploit italiano parliamo con la violinista Angelika Bachmann. 

Come è stata l'atmosfera sanremese, totalmente diversa dalle vostre platee abituali?

“Non è si è rivelata particolarmente strana, anzi ci siamo divertite molto. So che ci ha visto un pubblico molto ampio e per questo siamo contente. Così come lo siamo ogni volta che portiamo la musica classica al di fuori dei suoi luoghi abituali, anche se con il nostro modo di eseguirla”.

Il vostro album è dedicato al carnevale, ma ci sono molte tracce dedicate a Camille Saint-Saens, non solo la famosa Danza Macabra...

“Abbiamo trovato in questo autore tante musiche adatte per il nostro progetto. Il suo Carnevale degli animali ha dato molti spunti e le varie tracce sono caratterizzate dai vari movimenti dedicati agli animali stessi. Oltre ad aver ispirato il titolo del disco".

Come avete scelto gli altri autori?

“Quelli  nelle cui composizioni ci sono relazioni con le varie specie zoologiche senza vincoli di secolo o di stile. Come Sheep May Safely Grace di Johann Sebastian Bach e il Volo del calabrone di Nikolai Rimsky-Korsakov, tanto per fare due esempi".

Nell'album c'è anche Astor Piazzolla, a riprova del grande amore per il tango nei vostri concerti dal vivo...

“Sì, Piazzolla è presente con Escualo. Lo amiamo molto, così come un altro compositore argentino, Alberto Ginastera. La musica ispirata dal tango è molto importante per i nostri spettacoli, perché esprime bene la fisicità che uniamo all'esecuzione”.

Il pupazzo Oskar fa sempre parte delle vostre esibizioni?

“Certo, è l'unico uomo tra di noi ed è sempre in piena forma!”