Venerdì 19 Aprile 2024

Proteggiamo le radici

Beppe Boni

Beppe Boni

Nella vicenda di Rozzano è evidente che la stupidità, non immune dalle scelte politiche, gioca un ruolo fondamentale. Tanto che pure la comunità islamica spiega che le feste cristiane non sono un problema. Purtroppo però il caso milanese non è l’unico, il fuoco amico è diffuso. Un solo caso è una coincidenza, più casi non lo sono. Ovvio che i docenti ‘negazionisti’ non si sono messi d’accordo per un complotto, ma certe scelte sono figlie di un clima che tende a coprire le radici cristiane in virtù di un malinteso senso dell’accoglienza. Nello scenario attuale è come imboccare l’autostrada alla rovescio. Con L’Islam gli ordini di problemi sono due. Primo. La lotta al Califfato stragista va attuata in modo deciso, mentre l’Italia è incerta. Inghilterra e Germania inviano navi e aerei in appoggio alla Francia e noi abbiamo il premier Renzi che annuncia la resistenza al Califfato con la cyber security. Secondo. Accanto ai lupi neri del terrorismo c’è anche un Islam pacifico che però si allarga con una cultura invasiva, dai tratti fortemente identitari. Poi scende in piazza per solidarietà a Parigi ma non sempre denuncia con collaborazione i fiancheggiatori dei professionisti col mitra. Sarà anche un Islam pacifico ma culturalmente protegge se stesso. Facciamolo anche noi. A Bologna alla serata di solidarietà organizzata da una Ong islamica con raccolta di offerte, musica, selfie e atmosfera pop non è stata spesa una parola sul massacro francese. Il silenzio non è apologia di reato, ma non rassicura. E allora alziamo la voce noi, per coprire il silenzio di chi nega il Natale e le radici cristiane e di chi nel mondo islamico esprime condanne soft oppure tace.

Ora dobbiamo affermare chi siamo e da dove veniamo. Il presidente Hollande ha chiesto ai francesi di moltiplicare feste, affluenza negli stadi e nei locali. E allora noi moltiplichiamo i presepi. In Francia cantano la Marsigliese e noi ci uniamo al coro. Ma aggiungiamo anche Fratelli d’Italia. Poi esponiamo il tricolore e lo facciano anche i pacifisti che nel 2002 sventolarono le bandiere arcobaleno contro l’Italia in Iraq. Winston Churchill nel 1942, mentre tuonavano i cannoni, consigliava agli inglesi di non cambiare le proprie abitudini, ma di rafforzarle. Non sarà tutto ciò a fermare il terrorismo, contro il quale servono le armi, ma è utile a rafforzare l’identità di un Paese.