Rane ai raggi ionizzanti: condannato il produttore, assolto il commerciante

Il blitz degli ispettori dell'Asl

I controlli degli ispettori dell’Asl hanno portato alla scoperta delle rane irregolari (foto d’archivio)

I controlli degli ispettori dell’Asl hanno portato alla scoperta delle rane irregolari (foto d’archivio)

Sarzana, 19 aprile 2016 -  LA SCOPERTA partì da un accertamento degli ispettori del Dipartimento per la Sicurezza Alimentare dall’Asl spezzina in una rivendita commerciale di Sarzana: una partita di confezioni di cosce di rana era sprovvista nell’etichettatura delle indicazioni obbligatorie dell’avvenuto trattamento con raggi ionizzanti (funzionali, questi, ad assicurare una vita commerciale più lunga avendo l’effetto di ridurre la carica microbica e tenere alla larga gli agenti patogeni). Sull’etichetta c’era solo scritto: rane congelate, pronte da cucinare. Nessun problema per il consumatore. Ma una violazione della legge che impone l’indicazione del trattamento.

CON L’ACCUSA di aver posto in vendita alimenti con qualità differente a quella dichiarata ieri sono stati processati alla Spezia il produttore e commercializzatore degli alimenti e il titolare delle rivendite - di Sarzana, Cherasco e Pontedera - dove le rane in questione vennero rinvenute da parte degli ispettori dell’Asl e dove vennero eseguiti i sequestri per toglierle dal mercato.

IL GIUDICE Stefania Letizia alla fine del dibattimento ha assolto il rinvenditore finale Vittorio Agostini, 80 anni, originario di Serravalle Pistoise, accusato della semplice «detenzione» della partita di rane. Sei mesi di reclusione sono stati invece inflitti al produttore, confezionatore e commercializzare della partita fuori legge, Giovanni Avagnina, 67 anni, originario e residente a Carasco, titolare dell’azienda Euro Helix.