Rogo nella notte sul mare, stabilimento in cenere

Colpito due volte in 15 giorni: caccia ai piromani

Il Bagno Marina distrutto dall’incendio di sabato notte

Il Bagno Marina distrutto dall’incendio di sabato notte

Sarzana, 12 ottobre 2015 - L’ALLARME è scattato alle tre di notte quando le fiamme avevano ormai completamente avvolto la catasta di cabine smontate, sdraio, ombrelloni, e il bagliore del fuoco arrivava sulla Litoranea. Le prime telefonate sono arrivate alle centrali operative dei carabinieri e dei vigili del fuoco. Fiamme altissime avvolgevano le strutture del bagno Marina a Fiumaretta. Per la seconda volta nel giro di quindici giorni . Quando i pompieri sono arrivati sul litorale ormai lo stabilimento era quasi completamente ridotto in cenere: le fiamme alimentate dal vento che soffiava dal mare, avevano divorato tutte le attrezzature accatastate solo pochi giorni fa e raggiunto il ristorante. Ci sono volute quasi due ore di lavoro per spengere anche l’ultimo focolaio e lasciare il campo agli investigatori dei vigili del fuoco e dei carabinieri. L’area è stata subito posta sotto sequestro, “sigillata” da nastri bianchi e rossi. Perché questa volta i dubbi che si sia trattato di un incendio doloso sono davvero pochi anche se da un primo sopralluogo non sarebbero emerse tracce di inneschi o altri elementi che possano dare certezze sul gesto di un piromane. Il fuoco sembra sia partito proprio da quella ‘catasta’ facilmente infiammabile: le cabine di legno smontate, sdraio, lettini, ombrelloni. Impossibile un corto circuito in mancanza di un impianto elettrico in quel punto, impossibile anche pensare ad un’autocombustione. Era facile invece accendere un fuoco che, anche con l’aiuto del vento che sabato notte spirava dal mare verso l’entroterra, si sarebbe propagato velocemente. Si muovono a 360 gradi le indagini, coordinate dal comandante della compagnia carabinieri di Sarzana capitano Federico Silvestri e svolte dai militari della stazione di Ameglia guidati dal maresciallo capo Franco Tuccio. Non si esclude nessuna ipotesi sulle ragioni del gesto. Già nella notte del rogo i carabinieri hanno ascoltato il titolare dello stabilimento balneare Dini Rolla e alcuni testimoni.

«SONO più che disperato – dice Dini Rolla – mi hanno distrutto 58 cabine che avevamo appena smontato e accatastato, lettini, una parte del ristorante. Hanno bruciato tutto, lo stabilimento dopo la bonifica dovrà essere rifatto completamente. I danni arriveranno a 150, 200 mila euro. Devo rifare tutto e non so il perchè di tanto accanimento contro di me». Rolla sostiene con decisione di non aver mai litigato con nessuno, neppure fra i colleghi, di non aver mai ricevutto minacce. «Neppure per telefono – assicura il titolare del bagno Marina – sono stato oggetto di insulti magari anonimi. Niente di niente è un gesto inspiegabile. Quando sabato notte mi hanno avvisato mi sono cadute le braccia. E’ davvero tutto assurdo, incredibile». Il secondo incendio in due settimane, sempre il sabato notte. «Anche questo è un mistero. Se 15 giorni fa poteva essere un corto circuito perché il fuoco era partito dal quadro elettrico, questa volta ci sono pochi dubbi sulla volontarietà dell’incendio e infatti i carabinieri hanno subito sequestrato l’area». Sta riflettendo Rolla, ripensando anche a piccoli particolari, cercando di capire da cosa possa essere partito un atto tanto grave che ha tutto l’aspetto di una ritorsione ma non gli viene in mente nulla. «Svolgo la mia attività regolarmente – dice – vado d’accordo con i miei colleghi, non c’è mai stato nulla, nessun problema. I clienti ci sono e l’attività va avanti. Perchè accanirsi in questo modo contro di me? E’ un interrogativo che continuo a pormi da quando ho saputo del nuovo incendio. Certo ora avrò bisogno di soldi per ricostruire tutto: non so quanto coprirà l’assicurazione, di certo ora dovrò chiedere un finanziamento alla banca per ripartire. Fra l’altro ho avuto anche problemi tempo fa di sequestri di alcune parti dello stabilimento, per non parlare dei danni causate dalle mareggiate che ho dovuto riparare. Mi auguro che ora possa almeno operare tranquillamente. Dopo quello che mi hanno fatto devo mettermi subito al lavoro per poter essere pronto per la prossima stagione».

Emanuela Rosi

Carlo Galazzo