Perde il lavoro e la casa. Odissea di una famiglia con due bambini piccoli

La moglie e i bimbi vivono in un monolocale messo a disposzione dai servizi sociali

Sfratto (foto di repertorio)

Sfratto (foto di repertorio)

Castelnuovo, 10 luglio 2016 - SAPEVANO che il momento sarebbe arrivato ma soltanto quando si sono ritrovati in mezzo a una strada hanno chiesto aiuto in Comune. Una famiglia di quattro persone, due adulti e altrettanti bambini di 4 anni e 7 mesi, hanno bussato alla porta del sindaco di Castelnuovo Magra chiedendo una casa. Quella nella quale vivevano non possono più occuparla perchè lo sfratto è diventato esecutivo. Da tempo erano stati avvisati dell’iter ormai avanzato ma sino a quando non si sono visti costretti a lasciare quelle stanze non ci hanno creduto. Il capofamiglia, un marocchino, da qualche tempo ha perso il lavoro e così non è più riuscito a saldare le rette dell’affitto, accumulando ritardi. Si sono rivolti al Comune che ha trovato un piccolo alloggio libero e sino alla fine di dicembre lo ha consegnato alla famiglia.

Un colpo di fortuna al quale ne ha fatto seguito immediatamente un altro. L’uomo infatti è stato chiamato da una ditta che opera a Genova per un periodo di prova. Qualora venisse assunto trasferirebbe nel capoluogo ligure tutta la famiglia. Per ora però la moglie e i bimbi vivono nel monolocale messo a disposzione dai servizi sociali. Un caso, il primo da quando Daniele Montebello è sindaco, che ha sollevato la necessità di redigere un regolamento per disciplinare l’emergenza abitativa. «E’ il primo caso – spiega – ma per il futuro proporrò al consiglio comunale di votare un regolamento per assegnare temporaneamente strutture di proprietà. Abbiamo un solo appartamento libero e se i casi da trattare fossero stati un numero superiore ? Dobbiamo darci dei criteri per trattare l’argomento stabilendo dei requisiti per una potenziale graduatoria». Il Comune non è un’agenzia immobiliare ma in caso di estrema necessità può giocarsi alcune carte. «Abbiamo le scuole dismesse di Marciano e Vallecchia – conclude – che sono attrezzate con servizi e in caso di assoluta necessità possono essere utilizzate. Ma intanto vogliamo regolamentare l’emergenza proprio per evitare spiacevoli scelte».