Fioriscono rifiuti sulle sponde del fiume Magra

Boettola, affiora altra spazzatura

I rifiuti spuntano sulla sponda erosa dal fiume Magra a Boettola

I rifiuti spuntano sulla sponda erosa dal fiume Magra a Boettola

Sarzana, 29 maggio 2015 - LA MAPPA delle «aree potenzialmente interessate da discariche» dentro l’area del fiume Magra, teoricamente tutelata, è in fase di lavorazione dai primi giorni dello scorso settembre. Sono 43, secondo i censimenti fatti in passato dal Parco e le segnalazioni del Corpo forestale dello Stato. Ci sono visibili inerti dell’edilizia e rifiuti solidi urbani, ma secondo la cartina anche «possibili» discariche di ceneri Enel, piombo, materiali pesanti. Dopo oltre un anno di denunce, esposti e segnalazioni dei cittadini, interpellanze, discussioni, impegni e un’inchiesta aperta dalla Procura, nove mesi fa la mappa è spuntata sul sito del Parco del Magra insieme alla dichiarazione di intenti dell’ente: «raccogliere più informazioni possibili relative alla posizione dei siti potenzialmente interessati da discariche vere o presunte all’interno dei confini del Parco». Quindi, con l’aiuto di Forestale e Comuni, completare la cartografia, «punto di partenza da cui avviare una analisi approfondita in collaborazione con Arpal» in modo da capire cosa nascondono le sponde del fiume, monitorare, controllare gli effetti sull’ecosistema fluviale, individuare gli interventi migliori ma anche «economicamente sostenibili» per la risoluzione del problema. Ma nove mesi dopo la mappa è sempre la stessa, i rifiuti restano, l’entità del problema non ha dati ufficiali, gli effetti sono solo quelli visibili. Evidenti a Boettola, in quel tratto di sponda dove i territori di Sarzana, Arcola e Vezzano si intrecciano scelto qualche decennio fa per seppellire tonnellate di spazzatura. Rifiuti di ogni genere che ora il fiume continua a sputare fuori, seminandoli lungo le sponde più a valle e, superata la foce, mescolandoli ai rifiuti «moderni» prima di depositarli sulle spiagge. Non ci vuole molto per trovarla la discarica raffazzonata negli anni ’70 a Boettola e poi dimenticata sotto uno strato di terra che il fiume da tempo sta erodendo. Ci hanno provato due anni fa a fermare l’azione di «riesumazione» della spazzatura ma l’efficacia di qualche massicciata di sassi è stata brevissima: il Magra scava e accumula, crea canali e bozi a suo piacimento. Le vie di accesso per arrivare alla sponda certo non sono state segnalate per guidare i turisti ma di sentieri in qualche modo ancora si vedono, basta farsi largo fra l’erba alta, una passeggiata breve e si arriva alla sponda fatta di rifiuti di Boettola . L’erosione è evidente: uno strato consistente di sacchetti, plastica, bottiglie, vetri e chissà cos’altro, spunta in diversi punti in mezzo alla sponda scavata dalla corrente. Anche sotto uno dei tralicci della linea elettrica. Intorno bozzi di acqua nera dove con un processo lentissimo la spazzatura di decompone. Per ora, ammette il presidente del Parco Francesco Pisani, le discariche rimosse sono solo quelle «micro», 12 di quelle segnalate lo scorso anno, ancora tre da eliminare. Per quelle macro si apetta l’apertura dei prossimi bandi europei sperando di essere subito pronti con un progetto di bonifica in grado di accaparrarsi finanziamenti. «A Boettola la maggior parte dei rifiuti sembra siano inertizzati – dice Pisani – ma bisogna al più presto impedire che continuino a contaminare l’acqua».

E.R.