"L’estate sarzanese è rumorosa"

La Consulta del centro storico chiede il rispetto delle regole

Folla in strada

Folla in strada

Sarzana, 15 giugno 2015 - Prima musica all’aperto e scoppiano le polemiche. La convivenza tra il divertimento e il diritto alla tranquillità è sempre stata argomento delicato e difficile da risolvere. Si vive da sempre sul filo della sopportazione ma è chiaro che dopo il silenzio invernale le prime avvisaglie di risveglio creano inevitabili polemiche. La lunga estate sarzanese, con le sue oltre cento serate in calendario organizzate sino alla fine di settembre in ogni angolo, piazza e via del centro storico e accompagnate da musica, spettacoli, intrattenimento e passeggio, aprono l’eterna polemica. Se da un lato danno l’immagine di una Sarzana viva e rappresentano la fortuna delle attività commerciali sull’altro piatto della bilancia causano il malumore di chi in centro non festeggia ma, vorrebbe, provare almeno a riposare la notte. Le tantissime iniziative che ravviveranno la città porteranno turismo e rumore, andando oltre a quelle richieste e assicurazioni che la consulta del centro storico aveva posto come garanzia agli amministratori per arrivare a un punto di proficua collaborazione.

E INVECE? «E invece nonostante il piano di zonizzazione acustica parli molto chiaro – replica Massimiliano Giampedroni presidente della consulta del centro storico – con una delibera di giunta si andrà in deroga a tutti i limiti. Per cui orari e decibel imposti per non disturbare vengono tranquillamente disattesi. Allora, perché riunirci e fissare punti di accordo quando poi si cancella tutto?». Quello che ha fatto scattare la polemica degli abitanti dopo le ultime iniziative in città non sono stati certamente gli spettacoli, ma il dopo. Ovvero, il prolungare sino a tarda notte le operazioni di smontaggio delle strutture con inevitabile rumore. «Abbiamo sempre chiesto che lo smontaggio di palchi e rimozione di attrezzature utilizzate per la serata – continua Giampedroni – fosse eseguito la mattina successiva. Ma non è così. Nessuno vuol vietare uno spettacolo ma bisogna ricordare che una volta spenta la musica si dovrebbe sospendere tutto. Le deroghe sono ammesse, ci mancherebbe, ma se l’occasione è giustificata e non devono valere per qualsiasi iniziativa. Non si può pensare che ogni spettacolo possa avere il permesso di alzare la musica sino a oltre la mezzanotte. Allora – conclude – se si vuole chiudere sempre gli occhi è inutile buttare tanti soldi per realizzare un piano che individui le zone da tutelare. Inoltre, ricordo che abbiamo chiesto agli assessori la possibilità di avere riscontri a campione da parte di Arpal, proprio per avere un quadro chiaro della situazione acustica. Non si è mai visto nessuno, il discorso è finito nel dimenticatoio».

Massimo Merluzzi