Indennizzo per abbandonare le case a rischio

Una ventina le abitazioni destinate a rimanere nell’alveo del Magra senza protezioni

L'alluvione ad Ameglia

AlluvioneAmeglia_PonteDellaColombiera.

Sarzana, 17 novembre 2017 - Il progetto non si cambia, troppo datato nel tempo per poterne fermare l’iter di esecuzione ormai approvato da tutti gli enti. La speranza di poter contrastare l’intenzione di Regione Liguria e Provincia della Spezia di realizzare un argine di protezione all’eventuale piena del Magra nell’area di Battifollo, al confine tra il territorio di Sarzana e Arcola, è diventata sempre più sottile. La soluzione che verrà prospettata alla ventina di residenti della fascia considerata in alveo del fiume sarà orientata all’indennizzo del proprio bene immobile, espropriato per favorire l’intervento di messa in sicurezza. In buona sostanza la Regione Liguria concorderà una somma di denaro da assegnare a chi deciderà di abbandonare la propria casa inserita nel disegno di abbattimento e aiutarli così a trasferirsi altrove. Una proposta comunque forte che l’assessore alle infrastrutture e protezione civile Giacomo Raul Giampedrone presenterà in un incontro con gli abitanti della frazione previsto a breve. «Tra una decina di giorni li incontrerò – conferma Giampedrone – e la nostra idea è proprio quella di proporre un indennizzo.

Capiamo benissimo le difficoltà ma è altrettanto vero che l’iter del progetto è ormai in dirittura di arrivo. Stiamo parlando di un piano del 2002 che nel frattempo non è mai stato messo in discussione e nessuno aveva mai sollevato dubbi e proposto osservazioni sino a quando qualche settimana fa la provincia ha inviato le lettere di avvio degli espropri». La soluzione dell’indennizzo e ricollocazione era già stata sfiorata qualche anno fa per quelle case, rimaste in alveo e dunque in zona rossa, nel territorio amegliese, in particolare nell’area di via Poggio Scafa. Ma in quel caso, oltre a non ottenere nessuna risposta, non è mai partito neppure un progetto di messa in sicurezza. «La soluzione alternativa, comunque ancora tutta da verificare – continua l’assessore Giacomo Giampedrone – potrebbe avvalersi del principio di autodifesa. Un sistema di protezione individuale delle case rimaste in alveo, per cui a forte rischio, che potrebbe essere applicato sia a Poggio Scafa che Battifollo anche se la procedura non è semplicissima e sarà necessario un pieno accoglimento di tutti i residenti perchè ovviamente è impossibile pensare a un intervento di protezione a macchia di leopardo».