In duemila all’addio: "Bella ciao, Vanda"

Partigiani, autorità ma anche tantissima gente per il saluto alla staffetta “Sonia”

L'ultimo saluto a Vanda

L'ultimo saluto a Vanda

Sarzana, 4 agosto 2014 - UNA DONNINA piccola che ha però saputo scaldare il cuore di intere generazioni. In migliaia hanno voluto salutarla, perchè Vanda Bianchi non era soltanto un simbolo della storia partigiana ma una figura di riferimento nella storia sociale e politica di Castelnuovo Magra. Soltanto all’apparenza una anziana signora dal fisico minuto, ma con un’anima così grande che all’età di 88 anni, nel giorno dell’addio, ha messo insieme le persone apparentemente più distanti. A salutarla c’erano i compagni partigiani, gli iscritti dell’Anpi, autorità politiche ma soprattutto tantissima gente che ha conosciuto Vandina a scuola, alle feste, ai ritrovi oppure semplicemente in strada. Il centro sociale di Molicciara ha ospitato la camera ardente di Vanda Bianchi, la staffetta partigiana della Brigata Muccini e Garibaldi che con il nome di Sonia ha scritto pagine indelebili della storia di questa zona. Una figura di riferimento che si è spenta in silenzio dopo una vita trascorsa trasmettendo valori e insegnamenti. Lei che non aveva potuto studiare ma che ha trascorso una vita nelle scuole svolgendo quello che un tempo veniva definito il ruolo di bidello ma che, nel caso di Vandina, significava un po’ tutto. Ha insegnato a conoscere i bambini, hanno ricordato alcuni insegnanti, con garbo e gentilezza ma con la fermezza di chi ha vissuto più di una vita. Dal ministro Andrea Orlando a diversi sindaci della Val di Magra, assessori regionali, ex primi cittadini: ieri pomeriggio il mondo della politica ha voluto essere presente all’addio a una figura storica di Castelnuovo Magra ma conosciuta ovunque e soprattutto hanno voluto esserci i suoi amici, soci e compagni. Persino tanti bambini che, di Vandina, porteranno un ricordo incancellabile per quel poco che hanno potuto conoscerla e soprattutto nelle storie trasmesse da nonni e genitori. Ricordi come quelli che la nipote Margherita, con un filo di voce strozzato dalla forte commozione, ha voluto condividere con gli amici in un toccante ricordo. Una nonna che non ha mai letto favole ma raccontato storie di lotta partigiana, crescendo prima i figli poi i nipoti nella linea del rispetto e lealtà. E forse non avrebbe gradito tutti quei fiori e quello “spreco” , tanto che proprio i compagni dell’Anpi, associazione di cui era presidente, li porteranno lungo il cammino dei cippi. Perchè di Vandina nulla dovrà essere perduto, neppure un fiore. Oggi l’ultimo viaggio a Livorno per la cremazione, poi Vanda Bianchi tornerà a riposare al cimitero dell’Angelo, nella sua Castelnuovo.