Il Parco dei Bozi torna alla città

Investimento di 420mila euro nella sinergia pubblico-privata

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La Spezia, 13 maggio 2015 - QUEI LAGHETTI artificiali lasciati in eredità dalle storiche cave di argilla e ghiaia, per decenni abbandonati all’incuria e soffocati dall’inciviltà, erano sulla carta un Sito di Importanza Comunitaria: 31 ettari, di proprietà privata incastrati fra il fiume, la campagna, e un’urbanizzazione che non ha risparmiato case, capannoni e autostrade. L’accordo tra Parco del Magra, Comune di Sarzana e proprietà, un finanziamento di 420mila euro e cinque anni per tradurre il progetto in pratica ne hanno fatto un parco a due passi a disposizione della città e dei suoi turisti. L’inaugurazione ieri mattina, a pochi passi dai capannoni e dal parcheggio dell’«area Gerardo», con Fausto Mannozzi (uno dei proprietari), a tagliare il nastro accanto alla presidente della consulta di Crociata Emanuela Cappelli, il sindaco Alesso Cavarra, l’assessore Massimo Baudone, il presidente del Parco Francesco Pisani, e il parroco don Gianni Crovara a benedire il risultato della sinergia tra pubblico e privato che per dieci anni almento, ma si sta trattando per quindici, consentirà a tutti di godere di un’area verde di grande valore ambientale a due passi dalla città ma diventata habitat ideale per molte specie di anfibi e uccelli.

«LA CITTÀ si riappropria di spazi immersi nel verde – sottolinea il sindaco – Il parco è l’esempio di come spazi fino all’altro giorno governati dall’incuria e dall’abbandono possono diventare una ricchezza, con interventi a basso impatto ambientale». E ribadendo l’impegno dell’amministrazione per la riqualificazione delle aree verdi, il sindaco ha sottolineato la speranza di inaugurare a breve anche il parco di Villa Ollandini che sarà, come i Bozi, restituito alla città ma in via definitiva grazie all’accordo con Fintecna Immobiliare che aveva acquistato dalla Regione Liguria la storica dimora nobiliare. Dal presidente del Parco Magra Francesco Pisani l’impegno ad allungare la convenzione a 15 anni, completare il recupero dell’area con ulteriori finanziamenti in arrivo sia per le barriere fonoassorbenti lungo l’autostrada, si per renderla completamente accessibile ai disabili. E l’anticipazione sulla comparsa di due soggetti interessati alla gestione del parco ambientale di cui verranno a breve aperte le buste con le offerte, la conferma dell’accordo con Consorzio del Canale Lunense per il mantenimento di parte dei percorsi. A sottolineare l’importanza dell’intervento portato a termine Gaetano Schena, responsabile dei Parchi per la Regione Liguria che aveva concesso il finanziamento. E il responsabile del Parco Magra Massimiliano Cardelli ha messo in rilievo l’importanza e le difficoltà dell’intervento nell’area umida «più importante della Liguria» ma fino a pochi anni fa inaccessibile. Il progetto ha consentito di recuperare i percorsi delle vecchie cave, completamente cancellati dai rovi, realizzare quattro chilometri di staccionata, tre capanni di osservazione, un’area di sosta, segnaletica e diversi punti di accesso ai laghi, oltre a rimuovere le moltissime discariche abusive favorite dai molti anni di abbandono.

E.R.