"Ho rapinato la banca per poter comprare le protesi a mia moglie"

Davanti al giudice i tre banditi dell’Ubi San Giorgio

OPERAZIONE L’arresto compiuto nei giorni scorsi dagli uomini della polizia, subito dopo la rapina

OPERAZIONE L’arresto compiuto nei giorni scorsi dagli uomini della polizia, subito dopo la rapina

La Spezia, 23 aprile 2015 - «HO PERSO il lavoro un anno fa, sono disperato e ho fatto la rapina per comprare le protesi a mia moglie gravemente malata». Si è giustificato così, davanti al gip della Spezia Marta Perazzo, uno dei tre rapinatori arrestati dagli agenti del commissariato dopo il colpo all’Ubi San Giorgio di via Muccini. Davide Lopresti, 40 anni, originario di Chivasso, ma da anni residente ad Avenza, lavorava nella cantieristica navale, si è trovato disoccupato e si è improvvisato rapinatore. Quando il dirigente del commissariato Raffaele Gargiulo, che ha coordinato in maniera esemplare l’operazione di cattura, gli ha sfilato la parrucca gli ha detto: «Lo vuoi dire ora che sei tu?» Insomma, la polizia è andata sul sicuro, raccolti indizi importanti dopo altre due rapine alle filiali di Marina e Bonascola della Cassa di Risparmio di Carrara che al momento non consentono però di attribuire un ruolo ai tre arrestati. Ha cercato di giustificarsi anche uno dei complici di Lopresti, Giuseppe Zocco, 57 anni, originario di Pachino (Siracusa) ma residente a Torino. «Sono invalido civile, ho una pensione misera e non riesco più a vivere con la mia famiglia. Sono gravemente malato».

L’avvocato Giuseppe Ricciotti che difende Lopresti e Zocco ha chiesto per quest’ultimo gli arresti domiciliari perché deve curarsi con farmaci sperimentali difficilmente reperibili al di fuori del Piemonte. Il gip Perazzo ha così disposto che il medico del carcere della Spezia verifichi la compatibilità dello stato di salute del rapinatore al regime carcerario. Il terzo arrestato, Claudio Boffa, 52 anni, era arrivato in treno alla Spezia da Torino dove vive. I tre si conoscevano da vecchia data. La polizia di Carrara lunedì mattina si era messa alle costole del Lopresti che in auto assieme allo Zocco si era diretto verso Molicciara. Dopo aver fatto un giro nei pressi del campo sportivo di Castelnuovo, i due avevano poi puntato verso la Spezia per andare a prendere alla stazione il terzo complice. Quindi nuova apparizione al campo sportivo di Castelnuovo e partenza per Sarzana dove era organizzato il colpo. Lì Lopresti con una parrucca e Boffa con un cappellino a visiera hanno fatto irruzione nella filiale della Ubi San Giorgio mentre Zocco è rimasto sull’auto. In banca Boffa ha minacciato con un taglierino alla gola la cassiera, figlia del senatore spezzino Luigi Grillo, e si è impadronito di 4.785 euro oltre a 400 euro rubati ad una cliente che li aveva appoggiati sul bancone, mentre Lopresti da un’altra cassa arraffava 4.000 dollari.