Sarzana, 15 marzo 2014 - SONO stati quarant’anni in crescendo. L’Alioto group che ha sede a Tavolara non ha mai risentito della crisi e oggi che festeggia il traguardo del 40esimo anniversario vuole espandersi ancora e guarda all’Africa. Nel 1974 la sede della società era a Sarzana nell’abitazione di Giancarlo Alioto; lì aveva una segretaria che è rimasta in organico e il cognato. Oggi il gruppo ha 48 dipendenti, ma vuole ancora espandersi, è diventato il terzo il Italia, nel settore sollevamento attraverso funi d’acciaio, catene, corde in fibra, ganci. Addirittura occupa il decimo posto in Europa. «Siamo gli unici privati — dice con orgoglio Giancarlo Alioto — le altre sono tutte multinazionali, alcune vorrebbero entrare in compartecipazione con noi. Ci penseremo...». Ora l’azienda lancia un’altra sfida si rivolge al mercato dei paesi in espansione per l’estrazione di oil e gas. Guarda alla Nigeria, l’Angola il Mozzambico, Alioto giura che sarà l’ultima sfida, l’ultimo sogno da realizzare, poi lascerà tutto alla figlia Chiara. «E’ il mio modo — sostiene Alioto — per festeggiare i 40 anni di attività». Difficile non credergli. L’azienda è tutta la sua vita. Entra la mattina alle 7,30 stacca alle 20; sabato compreso. Molto spesso però apre il cancello anche la domenica mattina e si ritrova da solo alla sua scrivania. Per se lascia il pomeriggio del giorno festivo dedicato al calcio. E’ stato giocatore e presidente della Sarzanese.

L’ALIOTO group è stata una delle società impegnate all’ Isola del Giglio per riportare a galla la «Costa Concordia», è intervenuta fin dal primo giorno del naufragio, la nave è stata raddrizzata con le sue «funi d’acciao». «Ma non abbiamo fatto solo questo — ricorda Alioto — siano intervenuti anche nell’ancoraggio e in altri lavori. Il capitolo con la Concordia non è ancora chiuso; è arrivato un altro appalto e Alioto ha risposto presente». La figlia Chiara è sulla stessa lunghezza d’onda. Sarà lei ad occuparsi della «campagna d’Africa» anche se difficilmente papà Giancarlo se ne starà in un angolo. «Forniremo attrezzature — sostiene Chiara Alioto — che servono per le piattaforme petrolifere, siamo in contatto con un nostro cliente storico la Saipem del gruppo Eni che ha fatto estrazioni petrolifere in tutto il mondo». Si guarda indietro Giancarlo Alioto e ricorda quando 40 anni fa sognava , vedendo le riviste specializzate.

«ORA SONO arrivato a questo traguardo — afferma l’imprenditore — e sono soddisfatto. ma non mi fermo, la mia è un’azienda in espansione ed abbiamo avviato da tempo una collaborazione con l’Università di Genova. Ci sono stati inviati stagisti, due di loro sono stati assunti. Ora abbiamo un progetto molto importante una macchina per fare funi d’acciaio in automatico; farebbe risparmiare molto tempo». Vuole anche assumere nuovo personale l’Alioto group. «Il numero non l’abbiamo ancora deciso — afferma l’imprenditore sarzanese — vedremo secondo le esigenze. Una parola però la vorrei spendere sui dipendenti. Sono eccezionali. Rispettano quella che è la mia filosofia, grazie anche a loro ho raggiunto questi traguardi».