"Sarzana vale dieci anni di sedute di psicoterapia per un autore"

Marco Missiroli, due volte Premio Campiello, sul Festival della Mente: "Fai il pieno di autostima e hai una risposta culturale totale" / FESTIVAL DELLA MENTE 2015

Giorgio Fontana e Marco Missiroli al Festival sarzanese

Giorgio Fontana e Marco Missiroli al Festival sarzanese

Sarzana, 8 settembre 2015 -  «SARZANA vale dieci anni di sedute di psicoterapia per un autore: fa il pieno di autostima, può mettere giù le sue idee con libertà e ha una risposta culturale totale». E’ entusiasta Marco Missiroli, giovane scrittore due volte Premio Campiello, nell’aiutarci a tracciare un primo bilancio della dodicesima edizione del Festival della Mente. «E’ un festival sorprendente per l’autore – racconta – perché improvvisamente si sente un pubblico davanti attentissimo, pagante e omogeneo su un obbiettivo culturale che tu proponi. Quindi un miracolo per l’Italia. Non nel senso che l’Italia non sia culturale ma perché alza ancora di più il livello culturale con una attenzione alla cultura che non è solo fruizione della cultura». Nessun dubbio, dunque: il format è valido? «C’è veramente un’energia strana per un autore, magica quasi, perché succedono tre passaggi fondamentali: l’autore propone un tema che viene sposato dall’intera platea che attenta lo rielabora e te lo rimette fuori in una condizione completamente diversa. Quindi è veramente un incantesimo, Sarzana». Ma non è tutto: «Ogni presentazione – prosegue Missiroli – fa questa magia incredibile: svuota le strade, la gente si chiede “ma dove sono finiti tutti?” e sono finiti a vedere gli incontri. E subito dopo, conclusi gli incontri, riversa questa energia culturale nelle strade. La città diventa un pifferaio magico ma in senso buono. A Sarzana la priorità è assolutamente l’evento. Sarzana – sottolinea – vale dieci anni di sedute di psicoterapia per un autore: fa il pieno di autostima e può mettere giù le sue idee con libertà e ha una risposta culturale totale». Per Missiroli è la seconda volta al Festival: tornerà? «Spero di tornare assolutamente, è una esperienza incredibile. Poi quest’anno ero con Giorgio Fontana che è un mio caro amico per cui abbiamo fuso le due cose, l’unione culturale e l’unione fraterna».

PARLA al telefono e dal tono della voce si capisce che sta sorridendo, felice. «Il festival offre una sensazione di calore a chi viene a parlare – assicura Alessandro Barbero, storico e scrittore –, c’è l’entusiasmo della gente che riempie la città. E’ bello anche vedere i ristoranti pieni, perché sai che la gente è venuta per partecipare ad un evento di cultura». Lei conosce partecipa da tempo al Festival: il format funziona ancora? Cambierebbe qualcosa? «Non cambierei nulla, almeno per il momento, andiamo avanti così. Uno dei punti di forza è che si invitino gli stessi studiosi insieme a persone nuove, rinnovare va bene ma anche la continuità. Questa tribuna per incontrare il pubblico è importate anche per noi studiosi». Dunque ci sarà anche anno prossimo? «Se mi invitano non dirò di no».

CARLO PIANA è direttore generale di Banca Carispezia, tra gli sponsor dell’evento. Questa edizione è stata la sua prima volta “dietro le quinte” dato che in passato aveva frequentato il festival da spettatore: «Il Festival della Mente è un’eccellenza, lo trovavo interessante – spiega – anche quando ancora non lavoravo alla Spezia». E adesso, dopo l’esperienza del backstage, cambierebbe qualcosa? «Le critiche non mancano mai – rispone Piana –, ma ho visto una bilancia ampiamente positiva. Ho visto che il tema della responsabilità rispetto ai processi creativi ha riscosso grandissimo interesse e mi ha colpito anche la qualità dell’organizzazione. Siamo molto contenti: ancora una volta, insieme a Fondazione, contribuiamo alla riuscita del festival». La collaborazione proseguirà, dunque? «Continuerà, sempre insieme a Fondazione».

«E’ IL PRIMO anno in cui Aiba ha opeato come sponsor e siamo assolutamente entusiasti» assicura Carlo Marietti, presidente dell’Associazione italiana brokers di assicurazioni e riassicurazioni. Che prosegue: «Al di là dell’interesse e della validità dei singoli eventi ho molto apprezzato il clima in tutta la città: a Sarzana si respira un’aria interessante». Esperienza positiva, dunque? «Uno dei nostri obbiettivi come Aiba era aprirci a delle realtà anche giovani e al Festival mi ha colpito la presenza dei giovani, non solo tra gli organizzatori ma anche come fruitori». Sarete tra gli sponsor anche nella prossima edizione, dunque? «Ci farà certamente piacere continuare collaborazione, se sarà possibile e se saremo accettati, compatibilmente con le nostre disponibilità economiche».