Sindacati: "Vogliamo scuse pubbliche ai dipendenti ingiustamente accusati"

Tensione in municipio dopo le accuse in consiglio sulle multe per la Ztl

Le telecamere che controllano l’accesso alla Ztl del centro storico ancora nel mirino

Le telecamere che controllano l’accesso alla Ztl del centro storico ancora nel mirino

Sarzana, 19 novembre 2016 -  TRE ricorsi al prefetto erano già arrivati, due ricorsi al giudice di pace dove non arriverà la lettera di spiegazione dell’amministrazione comunale, sono stati consegnati ieri, gli altri hanno ancora pochi giorni prima che scadano i termini. Sono 480 in tutto le multe che hanno fatto scoppiare il “caso”, divisi fra 18 residenti alcuni dei quali ne hanno collezionato una trentina. Ma sei o sette residenti le hanno già pagate le multe prese per essere entrati nella Ztl del centro storico con il “pass” scaduto. Sono 45 i verbali regolarmente pagati, senza aspettare l’annullamento annunciato dal sindaco in consiglio comunale che poi si è rilevato impossibile come sostenevano il comandante della polizia municipale e l’avvocato del Comune. E qualcuno ha pagato oltre 500 euro perché di verbali ne aveva collezionati quasi una decina. Ora scopre di aver violato, magari per una distrazione regolarmente (?) pagata un regolamento definito poco chiaro dalla stessa amministrazione che lo aveva approvato e che lo ha ora radicalmente modificato. Le nuove regole decise dalla giunta, che cancellano quelle approvate due anni fa, automatizzano il rinnovo dei permessi di accesso alla Ztl e prevedono sanzioni amministrative per chi, avendo i requisiti, dimenticherà di pagare le spese di segreteria entro tre mesi dalla scadenza. Multe per l’accesso solo alla decadenza del pass dopo altri due mesi.

SARANNO dunque prefetto e giudice di pace a dire l’ultima parola su chi deciderà di presentare ricorso. E resta aperta anche la “ferita” nel rapporto tra amministrazione comunale e dipendenti provocata dalle pubbliche accuse al comandante della polizia municipale e avvocato del Comune, pronunciate dal sindaco in consiglio con l’annuncio di provvedimenti disciplinari che poi non sono arrivati. A tenerla aperta sono i rappresentanti sindacali Daniele Lombardo (Cgil), Giorgio Raso (Cisl) e Massimo Bagaglia (Uil) che già dopo l’attacco pubblico ai dipendenti avevano sottolineato che sedi e modalità «per accertare presunti errori o irregolarità commessi nell’espletamento del proprio lavoro, da parte di dipendenti pubblici, sono quelle previste dai contratti e dalle norme legislative». Ora che il parere legale richiesto dal Comune di Sarzana sulla vicenda «ha evidenziato il corretto operare da parte dei lavoratori a torto accusati», chiedono al Sindaco di «fare ufficialmente le pubbliche scuse alle persone ingiustamente da lui “condannate”, invitandolo per il futuro a seguire un comportamento più corretto nei confronti dei lavoratori comunali». I sindacati ribadiscono la «condanna del metodo della gogna mediatica: sbandierare in sedi pubbliche, presunte colpe, mancanze o errori commessi, é in ogni caso inaccettabile. E ancor di più inaccettabile se ciò avviene prima di aver seguito le procedure di accertamento previste».