Schiave a luci rosse. Coppia sfruttava prostitute cinesi

Indagine della Polizia partita da Marinella

Prostituzione

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Sarzana, 31 maggio 2017 - VIVEVANO da recluse, vere e proprie schiave del sesso. Stavano nella stessa casa per almeno 15 giorni poi venivano spostate altrove e sostituite con altre ragazze. Tutte di origine asiatica, la maggior parte cinesi, nessuna sapeva una parola di italiano. Al cibo pensavano loro, la coppia che le sfruttava secondo gli elementi raccolti dagli investigatori del Commissariato: un ex poliziotto di 54 anni in pensione dalla Questura di Massa, e la compagna  47enne originaria della Cina.

Nell’appartamento di Marinella dove alloggiavano avevano aperto una vera casa di appuntamenti, frequentatissima da  professionisti, studenti, un business da 15 mila euro al mese, di cui solo il 40 per cento andava alle ragazze. I poliziotti hanno sequestrato anche il “libro mastro” dove la maitresse segnava le prestazioni e i relativi incassi. Per contattarle bastava telefonare a un cellulare al quale rispondeva la donna cinese, che poi organazzava l’appuntamento. Una telefonata ha fatto cadere in trappola la coppia su cui i poliziotti indagavano da mesi, coordinati dal del Commissariato vice questore Gianluca Fargnoli. Un’operazione scattata anche su segnalazione di abitanti della frazione che avevano notato il via-vai sospetto nell’appartamento.

Gli agenti della squadra anticrimine del Commissariato hanno tenuto la zona monitorata per mesi, controllando arrivi e partenze, prostitute e clienti. Venerdì nel momento in cui gli investigatori hanno fermato una delle due cinesi, uscita per comprare le sigarette, è squillato il telefono della ragazza: la compagna dell’ex poliziotto le ordinava di rientrare per ricevere il cliente con il quale aveva appena concordato la prestazione. E’ stato l’ultimo “anello” per completare il quadro accusatorio contro i due “protettori” delle cinesi. Nel corso delle indagini i poliziotti avevano scoperto che l'ex poliziotto  era andato all’ufficio pubblicità di un giornale locale per scrivere e consegnare il testo dell’annuncio con cui comunicare le “specialità” delle ragazze cinesi che gestivano.

A quel punto è scattato il blitz, con l’ordine di custodia cautelare per la coppia, che il 5 giugno avrebbe dovuto partire per la Cina, firmato dal giudice per le indagini preliminari Marta Perazzo su richiesta del Pm Federica Mariucci. A quanto sembra i due avevano sentito “puzza di bruciato” e da Marinella il mese scorso avevano già trasferito le nuove ragazze in un appartamento di Forte dei Marmi e, al ritorno dalla Cina, stavano programmando un ulteriore trasferimento a Livorno. I due, assistiti dall’avvocato Giuseppe Ricciotti del foro di Massa, questa mattina compariranno in tribunale alla Spezia per l’udienza di convalida dell’arresto.