Parco Magra, è ora di ‘pulizie’, stop a discariche e impianti

L’ente chiede sostegno alla Regione Liguria per le bonifiche

Rifiuti lungo le sponde del Magra

Rifiuti lungo le sponde del Magra

Sarzana, 17 novembre 2016 - C'è da mettere ordine al Parco per favorirne la crescita e soprattutto entrare nella filosofia di area naturalistica protetta che per troppo tempo è passata in secondo piano. Il lavoro che attende il direttore Paola Carnevale, confermata per il prossimo mandato di 5 anni dopo i 12 mesi di reggenza, è improntato sulla messa a regime del territorio potenzialmente ricco di risorse ma anche disseminato di discariche abusive e occupazioni artigianali che nulla hanno a che fare con lo spirito dell’ente.

«Non ci possiamo più permettere – spiega il direttore Paola Carnevale – di assistere a 400 mila metri quadrati di riva fluviale occupata da impianti artigianali. Siamo consapevoli delle difficoltà dei lavoratori ma dobbiamo anche far valere il nostro ruolo. La questione è seria e va affrontata a passo spedito perchè è trascorso già troppo tempo senza riuscire a trovare una soluzione. Adesso abbiamo disposizioni molto chiare, fortunatamente comprese anche da chi opera all’interno del Parco, e questo deve essere il punto di partenza».

Quello delle discariche è un problema grave ma da sole le amministrazioni comunali non possono affrontalo. «Ogni ente è responsabile per legge del territorio, il Parco non può sostituirlo. Insieme ad Arpal e Corpo Forestale possiamo però predisporre le basi per agire. Ci sono Comuni che affrontano da soli il percorso di analisi e di intervento ma nella maggior parte dei casi si tratta di bonifiche costose e per questo chiederemo alla Regione Liguria di supportarci. Di certo è un passaggio fondamentale per riuscire a sviluppare il progetto di area protetta, sfruttando potenzialità enormi». Le idee sono tante, da condividere con ben 18 amministrazioni comunali.

«Il nostro è un Parco molto esteso – prosegue – senza dimenticare che ci sono due Comuni importanti come Ortonovo e Castelnuovo Magra che stanno predisponendo l’iter per entrare a far parte dell’area protetta. C’è molto da lavorare per capire le intenzioni di ognuno e affrontare insieme problematiche e iniziative ma in questo primo anno ho sempre trovato massima disponibilità e partecipazione. E’ un buon segnale della volontà di dare valenza al territorio. Il Parco, nel senso allargato di consiglio e non soltanto nelle funzioni del direttore e presidente, può avere un ruolo propositivo ma deve trovare la corrispondenza di tutti. Mi piacerebbe dare maggior risalto al patromonio naturale del Parco. Abbiamo un habitat e una geologia incredibili sia nel contesto ligure che nazionale. Se riuscissimo da una parte a preservarli e dall’altra a comunicarli sarebbe davvero un risultato eccellente. Occorre mettere a sistema tutte le fruizioni a disposizione, dalla canoa, trekking, equitazione, pesca».

Massimo Merluzzi