Marinella, incuria e caos sul litorale. Chiusi i parcheggi, niente chioschi

Arrivano i bagnanti ma mancano servizi e bagnini sulle spiagge libere

Marinella, il degrado sulle spiagge e nella frazione

Marinella, il degrado sulle spiagge e nella frazione

Sarzana, 1 giugno 2017 -  LA stagione balneare è iniziata ma sul litorale sarzanese l’incertezza ancora regna sovrana. Chiuse le aree da anni ormai destinate a parcheggio e la Litoranea si traforma in un caotico groviglio di auto incastrate una nell’altra con disagi per i bagnanti e pericoli per il traffico. Resta da capire le ragioni per cui quest’anno a Marinella mancano anche i parcheggi, ragioni che potrebbero essere legate alla messa in liquidazione della Spa proprietaria, come al fatto che non è mai stato regolarizzato il diverso utilizzo delle aree (zona camper compresa) che risultano ancora a destinazione agricola. Approvate dalla giunta le linee di indirizzo e la bozza di convenzione con il Consorzio Riviera di Luni che dovrebbe assumersi l’onere (a titolo gratuito) di garantire i servizi di salvamento e pulizia anche su quei 360 metri lineari di spiaggia libera dove la sentenza del Consiglio di Stato ha fatto abbattere gli storici chioschi di Maestrale, Grecale, Capannina e Libeccio. Ma la firma sulla convenzione ancora non c’è, e non ci sono neppure le autorizzazione per installare i chioschi provvisori (massimo 90 giorni) che la giunta quest’anno ha previsto di dimensioni ridotte: 40 metri quadrati tra magazzino e ricoveri delle attrezzature, un massimo di 20 bagni divisi in due blocchi e quattro strutture di non più di 30 metri quadrati dove somministrare alimenti e bevande ai bagnanti. E le strutture dovranno essere installate sul retrospiaggia di proprietà di Marinella Spa se verranno definiti i contratti con i liquidatori. Solo incuria per ora su quei 360 metri di spiaggia libera, mentre cresce l’erba intorno ai chioschi smontati a gennaio, parcheggiati in un campo davanti al bordo e forse ora troppo grandi per essere riutilizzati, niente parcheggi ma sosta selvaggia e rifiuti in spiaggia.

I BAGNANTI continuano ad arrivare e protestare invano, infuriati. «Se non verranno prese soluzioni domenica lasceremo le nostre auto sulle strade, non si può continuare in questo modo è davvero vergognoso. Faremo un blocco stradale». «Domenica – dice Lucia Viviani di Ortonovo – i parcheggi erano chiusi. Abbiamo dovuto lasciare l’auto a chilometri di distanza. Arrivo sulla spiaggia dove c’era il Maestrale che frequento da anni e non trovo niente, neppure i servizi igienici. Come si può andare avanti in questo modo?» Lilian è svedese, a giugno e settembre viene a Marinella e da sempre ha il suo lettino vicino alla riva: ora deve accontentarsi dell’asciugamano. «Vengo in questa spiaggia da anni – dice Lilian – , il titolare del Maestrale è davvero unico ma mi ha detto che ora non può fare nulla. Ogni anno trovo sorprese negative». «E’ davvero triste  vedere una spiaggia ridotta in questo modo. – dice Stefano Michelagnoli di Ortonovo, operatore dell’istituto Cardinal Maffi di Castelnuovo – Quando ho portato i pazienti della “Maffi” al Maestrale il titolare Roberto Aliboni ci ha sempre dato gratis sdraio e ombrelloni. Ora come faccio a portarli?». di Ortonovo: «Vengo qui una vita – spiega l’ortonovese Luciana Corsi – ma domenica ho trovato una situazione allucinante. Bagnanti alla ricerca di una bottiglia d’acqua, senza servizi igienic. E abbiamo dovuto lasciare l’auto nel borgo di Marinella». Giovanni De Santis abitata a Castelnuovo dopo molti anni a Vercelli: «Mi sembra incredibile che ci sia chi vuol far morire Marinella in questo modo: impossibile non vedere il degrado. Quando aspettano ad attrezzare la spiaggia con un minimo di servizi?» Costanza Bernabovi di Marina di Carrara ed Eleonora Viglionesi di Arcola sono sconcertate: «Com’è possibile lasciare nell’abbandono più totale un posto come questo? E’ una vergogna e ogni anno sempre peggio». Viene a Marinella da quando aveva 12 anni Orietta Cozzani: «la considero la mia spiaggia ora però mi fa davvero tristezza vederla ridotta così».