Incendio alla fattoria, il latte non è a rischio: la produzione può riprendere

Dopo il rogo che ha interessato le strutture, le analisi danno un sospiro di sollievo

Lo spegnimento dell'incendio

Lo spegnimento dell'incendio

Sarzana, 20 giugno 2017 - Oggi, domani al massimo, riprenderà la commercializzazione del latte alla Fattoria di Marinella, dopo l’incendio che mercoledì ha ucciso 24 vitelli, distrutto la stalla, tre silos e costosi macchinari provocando danni per centinaia di migliaia di euro. Danni che arrivano a due milioni aggiunti a quelli creati dal rogo del 31 ottobre.

E’ in arrivo infatti l’esito definitivo delle analisi sui prelevati da Arpal che sembra non evidenzino problemi, considerato che già i primi esami non hanno trovato tracce di metallo pesante nel latte esaminato. «Sicuramente una notizia positiva. Vogliamo però avere la massima garanzia che tutto sia regolare – spiega il liquidatore dell’azienda agricola Davide Piccioli – proprio per questo abbiamo subito deciso di autospendere la produzione. Quando riprenderà vedremo se verrà confermata nei fatti quella solidarietà che ci è arrivata dopo l’incendio».

Ieri lo stesso Piccioli si è incontrato col sindaco di Sarzana Alessio Cavarra, per fare il punto della situazione.

«E’ ancora più difficile di quanto pensassi – spiega Cavarra – Il liquidatore mi ha infatti riferito che nell’incendio oltre alla stalla dei vitelli sono bruciati due silos pieni di foraggio, costosi macchinari per tagliare il fieno, distribure il mangine: i danni devono essere ancora quantificati con esattezza ma ammontano a svariate centinaia di migliaia di euro. A questo punto diventa sempre più urgente l’incontro con il presidente della Regione Toti che viene da tempo rinviato. E’ necessario fare un quadro chiaro della situazione, superare le divisione e dare vita al piano spiagge. Capire quali sono le risorse per completare la sponda del Parmignola e mettere definitivamente in sicurezza le aree di Marinella».

«Tutto ciò – sostiene Cavarra –  potrebbe portare ossigeno alla Fattoria, concedere più tempo per la vendita, in un momento in cui bisogna fare i conti con una situazione economica difficilissima, visto che bisogna anche provvedere all’acquisto di nuovi macchinari». Ancora nessuna conferma dalle indagini ma l’ipotesi che entrambi gli incendi nella fattoria, nel giro di 8 mesi, siano di origine dolosa non viene certo accantonata.

Gli uomini della squadra di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco della Spezia non forniscono particolari, si limitano a dire che stanno ancora accertando le cause del rogo di mercoledì mattina. E’ già da tempo depositato in Procura e trasmesso anche ai carabinieri invece il fascicolo sull’incendio di ottobre. scorso, limitandosi a dire che un dossier su quell’episodio è stato trasmesso alla Procura e ai carabinieri. Bocche cucite anche da parte dei Carabinieri della compagnia di Sarzana che stanno comunque muovendosi come si trattasse di un incendio doloso.

Le indagini degli uomini dell’Arma sono serrate. I militari hanno già raccolto le testimonianze degli operai in servizio, dei passanti, dei vertici dell’azienda e del liquidatore. I carabinieri stanno scavando nelle vicende della società, senza poter escludere collegamenti col passato, magari qualcuno che pensa di aver subito torti. Nel mirino anche un potenziale acquirente che si sia rivolto alla malavita locale per provocare gli incendi in modo da ridurre ancora di più il prezzo di vendita della fattoria. Tante le piste che gli investigatori dell’Arma stanno seguendo, non ultima quella di un pazzo piromane che si aggiri nella zona. Certo è che l’ipotesi dell’autocombustione non si può scartare ma i sospetti restano forti.

C.G.