I camici dei dottori si possono colorare. In Pediatria la rivoluzione dei bambini

Da Sarzana l’idea di Giokit di donarli agli ospedali col crowdfunding

Elisa Bagnone e Francesca Gianfranchi, creatrici di Giokit

Elisa Bagnone e Francesca Gianfranchi, creatrici di Giokit

Sarzana (La Spezia), 30 maggio 2017 – Un camice pieno di disegni con i pennarelli per colorarli dentro la tasca, insieme allo stetoscopio, può essere il lasciapassare per un sorriso. Certo meno inquietante di un camice verde, o bianco da non sporcare, per visitare bambini costretti in un letto d’ospedale. E chi altri avrebbe potuto realizzare il “gio-camice” se non Francesca Gianfranchi ed Elisa Bagnone, le mamme che per tutti i bambini hanno partorito Giokit, abiti, magliette e poi tovagliette, grembiuli, stampati a disegni allegri e da colorare con i pennarelli ‘allegati’. Indumenti da colorare, inventare, “pacciugare”, poi un passaggio in lavatrice a 40 gradi e si ricomincia daccapo. L’idea dietro il marchio Giokit ha conquistato anche Eataly ed ora l’obiettivo è portarlo nei reparti pediatrici degli ospedali, partendo dal Fatebenefratelli di Milano. Il sogno è riuscirci attraverso una campagna di crowfunding perché il costo non possa essere una barriera.

"Davvero lo posso colorare?!? è la domanda più frequente... che ci fanno i bambini di fronte ai nostri giocavestiti. ‘Certo...è un vestito disubbidiente e per una volta puoi farci quello che di solito è vietato...puoi colorarti addosso!’ Rispondiamo – raccontano Francesca ed Elisa –. Pensiamo che attraverso il mezzo creativo i bambini possano esprimere il proprio stato d’animo, emozioni, ansie e paure senza bisogno di passare attraverso le parole. Per questo ci piacerebbe trasportare le nostre grafiche e il concetto di Giokit sui camici delle pediatrie e abbiamo pensato di farlo tramite questa campagna di crowdfunding in modo che non ci siano costi per gli ospedali. Sarebbe bello che i piccoli pazienti, nel momento in cui il medico andrà a visitarli, possano essere stimolati al gioco artistico grazie al tipo di grafiche sul camice del dottore e all’invito a colorarle: pensiamo che possa aumentare l’empatia tra medico e paziente, che venga facilitata la comunicazione". Da qualche mese Giokit collabora con Siggi Group che produrrà grembiulini per le scuole materne con le sue stampe e, se il crowdfunding andrà a buon fine, anche i camici.

Il marchio Giokit è nato cinque anni fa dall’idea di Francesca Gianfranchi ed Elisa Bagnone di realizzare vestiti per bambini da colorare. Francesca lavora da anni nel campo della moda dove ha ricoperto vari ruoli nella progettazione di collezioni di abbigliamento, Elisa ha collaborato con alcune aziende italiane ed estere come designer tessile. Lavorando insieme l’idea è diventata progetto. «Partiamo sempre dalla progettazione delle stampe che caratterizzeranno i nostri capi e ciascun disegno è studiato ed elaborato in modo che i bambini possano interagirci colorandolo o personalizzandolo” spiegano.

Il progetto è così cresciuto, si è allargato e ora guarda alla solidarietà. I fondi raccolti con il crowfunding serviranno per acquistare e stampare il tessuto con grafiche studiate ad hoc, confezionare camici da regalare ai medici dei reparti pediatrici del Fatebenefratelli di Milano che sarà l’ospedale capofila del progetto.

"Nel caso dovessimo superare il budget allargheremo la possibilità anche ad altre pediatrie", spiegano. Al fianco di Giokit ci sono Terapeutica Artistica dell’Accademia di Belle Arti di Brera, la Siggi, l’azienda italiana produttrice di colori Carioca e l’associazione liberaMente onlus che collabora a titolo gratuito con l’Ospedale Fatebenefratelli di Milano e con l’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza. Il link per supportare il progetto è www.eppela.com/giokit.

E.R.