"Difesa del Parco a intermittenza. Troppe le varianti urbanistiche"

Le accuse di Italia Nostra alla politica del sindaco Alessio Cavarra

I consiglieri durante l’incontro nella  sede del Parco

I consiglieri durante l’incontro nella sede del Parco

Sarzana, 2 ottobre 2017 -  DA una parte la strenua difesa del Parco di Montemarcello, Magra, Vara e dall’altra le varianti urbanistiche per consentire la costruzione di nuove strutture commerciali e altro. A rilevare la politica dei “due pesi e delle due misure” adottata dal sindaco di Sarzana, Alessio Cavarra, è il rappresentante di Italia Nostra, Gianfranco Damiano. L’architetto Damiano infatti critica il tentativo di difesa dell’ente esposto nell’incontro convocato dalla Comunità di Parco alla presenza dei consiglieri regionali Juri Michelucci, Raffaella Paita e Francesco Battistini. «Una condotta quella del sindaco di Sarzana - ha spiegato Damiano - che ci lascia perplessi. È evidente che, per il sindaco, l’approccio ai temi ambientali è governato da un interruttore a due frequenze differenti. Una viene attivata se si tratta di difendere la propria parte politica, in affanno nella legislatura in Regione, oppure opposto quando si tratta di consumare nuovo suolo agricolo, di effettuare varianti allo strumento urbanistico per consentire la costruzione di strutture commerciali in aree a verde pubblico, oppure di installare un distributore in prossimità dell’area fluviale oppure ancora peggio di ricorrere al Tar contro le osservazioni sul piano spiagge di Marinella. La risorsa ambientale ha limiti oggettivi e una politica distratta o connivente, come quella portata avanti in questi ultimi anni dal comune di Sarzana, rischia di aiutare sostanzialmente l’idea di un Parco inutile».

E CERTO la questione del Parco sta facendo discutere su più fronti. Tra i Comuni che ancora vorrebbero far parte dell’area Parco ci sono quelli di Luni e Castelnuovo Magra che dopo la «bocciatura» di qualche anno fa restano in attesa di aprire un confronto con la Regione Liguria per impostare un percorso di accesso. L’amministrazione castelnovese addirittura ha in sospeso il ricorso al Tar avviato dopo l’esclusione stabilita dalla Regione. «Avevamo concordato - spiegano il sindaco Daniele Montebello e l’assessore Francesco Marchese - un piano sinergico per modificare il regolamento e procedere al nostro ingresso. Una condizione questa per ritirare il ricorso. Ma adesso si è aperta questa bagarre sulla proposta di legge che vorrebbe la chiusura del Parco e noi restiamo in attesa di un segnale». Più tiepida invece la posizione del Comune di Luni. Il nuovo sindaco Alessandro Silvestri ha “ereditato” la volontà della precedente amministrazione di far parte dell’area protetta ma resta alla finestra. «Di certo non mi interessa far parte di un club - commenta Silvestri - ma gradirei un progetto complessivo che agevoli dal punto di vista ambientale e turistico i luoghi inseriti nel Parco. Di certo sono contrario alla chiusura soprattutto per le motivazioni inconsistente presentate».