Demolito villaggio abusivo. Salva la casa di un giovane disabile / FOTO

– CASTELNUOVO MAGRA – LA COLONNA di mezzi, divise e lampeggiati ha attraversato la campagna castelnovese seguita dallo sguardo incuriosito e spaventato dei pochi residenti usciti in strada poco dopo...

Un momento della demolizione

Un momento della demolizione

Castelnuovo Magra (La Spezia), 16 settembre 2017 – La colonna di mezzi, divise e lampeggiati ha attraversato la campagna castelnovese seguita dallo sguardo incuriosito e spaventato dei pochi residenti usciti in strada poco dopo le otto di ieri mattina. Non ci è voluto molto però a capire che l’obiettivo della spedizione fosse il villaggio abusivo di via Gragnola, quello ormai da anni diventato il punto di riferimento di famiglie stanziali di etnia rom e di amicizie in arrivo da altre zone.

Non era una visita di cortesia ma l’inizio di una operazione di sgombero e demolizione di manufatti abusivi che stanno in piedi dagli anni Novanta. Un terreno agricolo acquistato da un privato ma sottoposto a vincoli paesaggistici nel tempo si è trasformato: dopo una prima casetta di cemento ne sono state costruite altre quattro con annessi bagni esterni e porticati. Tutto fuorilegge, tranne una abitazione condonata anni fa dal Comune di Castelnuovo Magra. Due strutture sono già state abbattute ieri a colpi di benna, un’altra verrà demolita più avanti perché occupata da un ragazzo alle prese con gravi problemi di salute mentre delle restanti sarà salvata quella condonata e la confinante dovrà essere attentamente valutata nella documentazione.

Una soluzione inevitabile considerato lo stato di assoluta pericolosità dell’area tornata a patrimonio comunale dopo l’inosservanza delle ordinanze di demolizione: case senza contatori ma servite da energia elettrica sottratta all’Enel, acqua estratta da un pozzo mentre le bombole fornivano il gas per alimentare le cucine. E poi scarichi irregolari, fosse e spazzatura bruciata insieme a plastica, cavi elettrici e qualsiasi altro prodotto.

Da mesi è scaduto il termine imposto dall’ordinanza di demolizione dei manufatti, firmata dopo che nello scorso inverno i carabinieri delle stazioni di Luni e Castelnuovo Magra durante un’operazione di controllo avevano messo in luce una situazione di degrado assoluto. Il sindaco castelnovese Daniele Montebello dapprima ha emesso l’ordinanza di demolizione delle strutture costruite senza autorizzazione e il benchè minimo permesso poi dopo aver atteso qualche tempo ieri mattina si è messo a disposizione del Prefetto. Un’operazione compatta, un esercito di poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, polizia municipale ha scortato i mezzi meccanici della ditta incaricata della demolizione. Si temevano tensioni e per questo l’area è stata chiusa al passaggio in tutti i suoi punti di accesso dalle forze dell’ordine ma le operazioni di abbattimento di due strutture sono filate via lisce senza intoppi.

Nell'area vivono almeno 16 adulti e una decina di bambini, i soli presenti ieri mattina all’arrivo delle squadre in azione. Gli assistenti sociali del Comune si sono presi cura di loro in attesa dell’arrivo degli adulti, contattati telefoncamente dal sindaco. Successivamente i piccoli, proprio per non esporli al triste spettacolo della distruzione delle abitazioni, sono stati allontanati e ospitati nell’unica casa regolare dell’accampamento.

"Non mi è mai capitato di vedere una ruspa distruggere una casa fino a poco prima abitata – ha spiegato il primo cittadino castelnovese – e per questo umanamente non posso certamente essere soddisfatto di questa azione che priva famiglie, bambini, di un alloggio".

Nondimeno, secondo il sindaco Daniele Montebello si è però trattato "di una operazione necessaria, coordinata con le forze dell’ordine che hanno agito con la massima professionalità. La situazione era insostenibile e avrebbe potuto prendere risvolti pericolosi sotto il profilo sanitario e dell’incolumità dei residenti".