Clandestini nell’ex macello pubblico. "Qui la situazione è esplosiva"

Quattro presi dai carabinieri. Colliva: "Un degrado allucinante"

L’imprenditore Edmondo Colliva e l’ex macello comunale

L’imprenditore Edmondo Colliva e l’ex macello comunale

Sarzana, 15 febbraio 2018 - C’erano quattro giovani marocchini, tutti clandestini e con precedenti, l’altra mattina a dormire nell’ex macello comunale di via Pecorina quando hanno fatto irruzione i carabinieri, nel corso di un’operazione a largo raggio di contrasto al degrado urbano. Per tutti e quattro è scattata la denuncia per violazione della normativa sugli stranieri e concorso in invasione di edifici. Arrestato invece un 23enne su cui gravava un ordine di carcerazione del Tribunale della Spezia per reati legati allo spaccio di droga. Proprio le condizioni di quello stabile, che il Comune ha tentato invano di vendere attraverso diverse aste pubbliche, sta creando allarme tra gli abitanti della zona. L’allarme arriva anche dall’imprenditore Edmondo Colliva che proprio lì accanto ha la sua azienda ‘Italnolo’. Una zona che avrebbe dovuto essere residenziale ma versa oggi in uno stato di degrado allucinante. Una situazione allarmante quella dell’ex macello: ovunque rifiuti, sporcizia e odori nauseabondi, l’area esterna utilizzata come toilette a cielo aperto. Gli operai di Colliva, con il permesso del Comune, avevano chiuso tutti gli accessi dopo il blitz della polizia lo scorso novembre, ma i lavori non hanno fermato gli accessi abusivi.

"Hanno rotto le inferriate e le travi su porte e finestre – racconta Colliva – E ho visto che hanno occupato anche l’ex sede Acam, sfondando le finestre. Addirittura hanno gettato un materasso in terra per saltare senza farsi male". Colliva che ha dotato la sua azienda di telecamere e sistemi d’allarme, ha in affitto i piazzali esterni dell’ex macello quindi gli abusivi invadono anche la sua proprietà e proprio ieri aveva deciso di denunciare l’accaduto. «Non essendo il proprietario dello stabile non ho potuto farlo – spiega – Noi e gli abitanti della zona siamo ormai esasperati: c’è un via vai continuo di gente di ogni tipo». Per l’imprenditore sarzanese, da anni anche fiduciario della condotta Slow Food Sarzana Lerici, la situazione è molto grave e penalizza non poco tutti gli abitanti della zona.