Delitto di Castelnuovo Magra, la figlia di Marisa Morchi: "Continuerò a indagare sul delitto"

La rabbia di Marina Palma per la chiusura delle indagini / LA VICENDA

La casa di via Palvotrisia dopo il delitto

La casa di via Palvotrisia dopo il delitto

Castelnuovo, 21 luglio 2015 – ANDRA’ in procura venerdì mattina Marina Palma a chiedere spiegazioni sulla decisione del pubblico ministero Luca Monteverde di archiviare il il fascicolo sulla morte di sua madre Marisa Morchi, la donna di 77 anni trucidata la mattina del 14 marzo 2013 nella sua abitazione di via Palvostria a Castelnuovo Magra. Sarà accompagnata dal suo nuovo legale, l’avvocato Francesco Cristiani del foro di Napoli. La decisione della Procura spezzina è come una mazzata per Marina che da sempre si è battuta per arrivare alla verità. Il suo stato d’animo lo riassume in quattro parole: «delusa, amareggiata, mortificata, arrabbiata». Ma non ha perso la voglia di combattere. «Non mi arrenderò mai – dice – voglio conoscere la verità. A qualsiasi costo. Chiedo delle risposte sulla morte orribile che mia mamma non meritiva. Lei non può riposare in pace finchè non si saprà chi l’ha uccisa e perchè».

FIN dal momento della scoperta del delitto, fatta proprio da Marina al ritorno dal lavoro, l’impiegata comunale di Castelnuovo si è messa a disposizione degli inquirenti. Straziata dal dolore per quello che era accaduto alla madre si è sottoposta ad ore e ore di interrogatorio. Ha trascorso intere giornate a rispondere alle domande, intere notti a frugare nei ricordi per trovare particolari che potessero servire agli inquirenti. Ha raccontato ogni cosa, ha scavato nella vita della mamma ha sperato che si arrivasse ad una soluzione del giallo. La comunicazione ufficiale dell’archiviazione arrivata nello studio del suo legale le ha fatto crollare il mondo addosso. Disperazione e rabbia, ma Marina Palma è più decisa che mai a continuare le indagini con l’aiuto di esperti. Lei ha sempre pensato che il «pazzo omicida» sia della zona, una pista seguita anche dagli investigatori. Poi «non so per quale motivo – dice Marina – si è virato sul serial-killer». Non vuole accusare nessuno la figlia di Marisa Morchi, ricorda però che la sua abitazione è stata perquisita minuziosamente la sera del delitto, quello di un indagato della zona un mese e mezzo dopo. Molti indizi farebbero pensare ad una persona che sapeva di poter fuggire evitando la trafficata via Palvotrisia, che non ha inscenato a caso la macabra messinsena delle caramelle disposte intorno al corpo martoriato, della foto di Marisa bambina appoggiata sul cadavere. «Il mostro è fra noi» ha sempre detto Marina Palma. Se le sue convinzioni fossero esatte il mostro continuerebbe a vivere libero a Castelnuovo. E il dubbio che possa colpire ancora resta.