Una casa per giovani mamme nella storica scuola delle suore

Progetto di don Martini per l’edificio acquistato ad Ameglia

Maternità

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Ameglia (La Spezia), 2 gennaio 2018 -  LA vecchia scuola delle suore sarà l’ultimo passaggio prima del ritorno alla quotidianità. Un percorso di recupero sociale che, per tante ragazze, inizierà sulla collina di Nicola nella casa famiglia gestita dalla cooperativa di don Martini, per poi proseguire nella sua parte conclusiva ad Ameglia, nella struttura che per anni ha ospitato i bambini delle scuole elementari. L’immobile di proprietà della confraternita con sede ufficiale a Ravenna ha rappresentato la storia amegliese e tantissimi bambini hanno affrontato i primi anni didattici seguiti dalle suore-insegnanti. Nel tempo la struttura ha affrontato difficoltà sempre crescenti, sia a causa della natalità diminuita che per l’aspetto economico indubbiamente influente rispetto alla scuola pubblica. La chiusura dell’istituto ha aperto una serie di ipotesi sull’utilizzo futuro e dopo l’acquisto della “Silvio Pellico” da parte di don Martini con la cooperativa La Cometa si sono chiarite le finalità. La storica scuola non verrà trasformata in un centro di accoglienza migranti come qualcuno aveva pronosticato collegando l’assenza di strutture dedicate sul territorio ma avrà un ruolo di recupero esclusivamente riservato a ragazze in difficoltà e ai loro bambini. Avrà un collegamento diretto con la struttura operativa a Nicola dove da anni è in funzione la casa famiglia i cui spazi iniziano però a diventare ristretti sulla base dei numeri.

LA “Silvio Pellico” dunque si inserirà in un percorso di recupero per giovani donne e mamme. Ad Ameglia verranno trasferite le ospiti che hanno già iniziato il cammino di riabilitazione e sono pronte a riprendere il nuovo percorso di vita all’interno della società. La posizione piuttosto defilata della scuola può inoltre consentire l’adeguata serenità e privacy sia alle donne, la stragrande maggioranza italiana, che ai loro bambini. Una realtà dunque lontana dai riflettori anche se non per questo isolata dal resto della comunità. Infatti nella struttura saranno disponibili i saloni al piano terra per incontri gestiti dalle parrocchie di Fiumaretta e Ameglia che potranno così organizzare attività ricreative e di confronto. «Una realtà che, seppure nella sua riservatezza, – ha spiegato il sindaco Andrea De Ranieri – avrà un confronto con la comunità amegliese e soprattutto una finalità di recupero sociale. Le donne e i loro bambini devono essere reintegrati nella società seguendo un percorso che attraverso il passaggio ad Ameglia troverà la sua miglior conclusione».

m.m.