La casa già pagata finisce all’asta, «L’impresa edile mi ha truffato»

Esposto alla Finanza di un’artigiana: in fumo i risparmi di una vita

La casa tanto sognata finisce all'asta

La casa tanto sognata finisce all'asta

Sarzana, 7 ottobre 2016 - I suoi risparmi di una vita di lavoro sono andati in fumo. Li aveva investiti nell’acquisto della casa: 176 mila euro pagati rispettando la legge, prima un acconto, poi le rate concordate. Ma il momento del rogito notarile, quando avrebbe potuto finalmente entrare in quella che sarabbe stata la sua prima casa, non è mai arrivato. E ora, oltre a ritrovarsi senza i risparmi, rischia di non diventare mai proprietaria dell’abitazione che ha pagato ma sarà messa all’asta. Ma Patrizia Ferrara non si rassegna: prima, attraverso l’avvocato Alessandro Pontremoli, ha avviato una causa civile ed ora ha presentato una denuncia al comando compagnia della Guardia di Finanza di Sarzana nella quale si ipotizzano i reati di truffa pluriaggravata in concorso nei confronti dell’impresa costruttrice. E aspetta che la giustiza faccia il suo corso.

Sono stati quattro lunghissimi anni di rabbia, a volte di disperazione, per Patrizia Ferrara, commerciante sarzanese, titolare del panificio in piazza Luni. La sua unica responsabilità è quella di essere stata una persona onesta: ha rispettato i patti, osservando scrupolosamente tutti gli impegni.

Ora chiede di essere tutelata, per prima cosa con l’annullamento dell’asta programmata per gennaio, poi garantendole la possibilità di entrare finalmente in possesso della casa che ha pagato quasi 180 mila euro. Era il 2010 quando Patrizia Ferrara ha deciso di acquistare una casa in un complesso di nuova costruzione a Ponzano Magra, nel Comune di Santo Stefano. «Ho pagato tutto quello che mi era stato richiesto – racconta – prima un acconto da 10.400 euro, poi le varie rate fino ad arrivare a 176.800 euro, mancavano 10.400 euro che avrei dovuto versare al rogito finale dopo di che sarei entrata in possesso della mia casa. A giugno del 2012 l’impresa ha iniziato a rinviare il rogito. Ho atteso poi vista la situazione attraverso l’avvocato Pontremoli ho avviato una causa civile».

A quel punto arriva la scoperta clamorosa. «L’impresa – prosegue – per l’intervento aveva chiesto e ottenuto un finanziamento di un milione di euro dalla banca Ubi San Giorgio firmando un’ipoteca che la impegnava a pagare l’istituto ogni qualvolta riceveva le rate dagli acquirenti degli appartamenti ma nel mio caso non l’aveva fatto. I miei soldi li aveva utilizzati per altre cose, quindi la banca ha ottenuto il sequestro della casa. Ed ora a gennaio finirà all’asta. La giustizia non può restare inerte di fronte ad una situazione del genere.

Ma dove siamo arrivati se si è costretti a vivere in un sistema che non ti garantisce neppure di avere quello che hai pagato. Non sono un’esperta in finanza, so solo di essermi comportata con il massimo dell’onestà e di essere stata letteralmente beffata. Quell’asta deve essere subito bloccata e devo avere quella casa comprata con il sudore del mio lavoro di una vita. Ho fiducia nella giustizia e aspetto che venga risolta una situazione paradossola che da tante notti ormai non m fa prendere sonno».