Un mega progetto per il cantiere di Ameglia

Tre stabilimenti produttivi in 50 chilometri, un cantiere in crescita costante a dispetto della crisi della nautica

L’area del cantiere

L’area del cantiere

Ameglia, 4 giugno 2017 - Tre stabilimenti produttivi in 50 chilometri, un cantiere in crescita costante a dispetto della crisi della nautica e arrivato in vetta alle classifiche mondiali nella produzione di yacht oltre i 24 metri, un fatturato che nel 2016 anno ha raggiunto 314 milioni di euro segnando un +42% rispetto all’anno precedente, e 60 milioni da investire. Sono solo alcuni dei numeri di Sanlorenzo, eccellenza mondiale e una rarità per l’economia provinciale. E molti dei milioni che la società è pronta ad investire sono per incrementare la propria capacità produttiva, ovvero ampliare il cantiere storico di Ameglia e quello più recente della Spezia. Sul fiume Magra da sempre Sanlorenzo produce yacht di media e grande dimensione, ma i capannoni sono vecchi, non bastano più, e le prospettive di sviluppo rosee.

Così Massimo Perotti, al timone dei cantieri dal 1999, ha in piedi un grande progetto dello Studio Archea Projects, network di oltre 80 architetti operativi a Milano, Roma, Pechino, Dubai, San Paolo, oltre la sede originaria di Firenze. Per il sito produttivo spezzino, acquisito lo scorso anno dai Cantieri San Marco per costruire Superyacht, il progetto è una ristrutturazione totale con 1800 metri quadri di nuovi uffici e 30mila di capannoni. Numeri che Massimo Perotti ha condiviso con gli ospiti presenti alla Triennale di Milano per vedere in anteprima mondiale il nuovo motoryacht di 27 metri, l’SX88, primo di una gamma che verrà poi declinata in una serie completa con modelli di dimensioni inferiori e piú grandi. L’SX88 è costruito proprio nello storico cantiere di Ameglia, dove sorge il quartier generale di Sanlorenzo, e sarà presentato ufficialmente allo Yachting Festival di Cannes.

L’OBIETTIVO “raddoppio” del cantieri Sanlorenzo lo ha fissato al 2019, disegnando capannoni di nuova generazione, in legno e vetro per ridurre al minimo l’impatto ambientale con il Parco del Magra, tecnologie all’avanguardia, dove spostare la produzione per poi riqualificare anche gli edifici storici. Arriverebbe a coprire un’area di 75.000 metri quadrati. Il progetto, in fase di approvazione, è previsto nella “fantomatica” area D2 di Camisano, un piano di insediamento quasi ventennale che deve fare i conti il rischio alluvione. Senza il completamento dei lotti 1 e 4 del piano degli argini il progetto di Sanlorenzo rischia infatti di non partiire neppure. Come rischiano di restare ancora vuoti i sei capannoni già costruiti. E l’ipotesi di un trasferimento totale del cantiere potrebbe diventare realistica. Una perdita che costerebbe cara al piccolo Comune di Ameglia.