Bimba morta, si indaga sulle cause. Al vaglio l’operato dei medici

Il pm chiede al perito se sia ravvisabile negligenza o imperizia

I carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Sarzana hanno acquisito la documentazione sanitaria

I carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Sarzana hanno acquisito la documentazione sanitaria

Sarzana (La Spezia), 5 agosto 2016 – Nessun indagato per la morte della piccola Beatrice Astone, ma quesiti mirati del pm Luca Monteverde al medico legale incaricato di effettuate l’autopsia e vagliare le carte acquisite, Luca Tajana. Al medico stabilire le cause della morte, le eventuali concause e i mezzi che la hanno determinata, se sia ravvisabili negligenza, imprudenza, imperizia nei sanitari e verificare se esista il nesso di causalità». Lo specialista ha chiesto 60 giorni per presentare la relazione. Ieri l’autopsia all’obitorio della Spezia. Lo svolgimento è stato seguito dal consulente nominato dai genitori della piccola, il medico legale Renato Izzo, che affianca l’avvocato Filippo Zanasi che dovrà far luce sui motivi del mancato ricovero. Perché non disporre fin dalle prime avvisagli del laringospasmo le prove allergiche, alla ricerca di eventuali nessi causali? Per la prescrizione i genitori sono dovuti ricorrere, su indicazione del medico di pediatria che nella giornata di domenica visitò la piccola senza accertare criticità particolari, al medico di famiglia e, dopo l’agognato foglio, sono riusciti in brevissimo tempo ad avere la prenotazione. Ma Beatrice non è riuscita ad arrivare al laboratorio del Noa.

L’appuntamento era per le 10 di mattina di martedì: lei ha esalato l’ultimo respiro circa sei ore prima, attorno alle 4 di notte, fra le braccia degli operatori del 118 che hanno fatto di tutto per strapparla alla morte. E che già avevano visitato la piccola il 26 luglio: «Vedrà che molto probabilmente la piccola dovrà essere ricoverata...» dissero ai genitori. Poi, dopo i trattamenti, si era ripresa e già quando era stata visitata dal pediatra appariva in piena forma. Di qui la decisione di dimetterla, di rinunciare anche al percorso precauzionale di ricovero breve. I genitori sono convinti che questo avrebbe salvato la bambina e che le prove allergiche alla Spezia avrebbero potuto cogliere gli elementi per conoscere eventuali allergie e quindi porre a queste rimedio con interventi mirati; l’ipotesi delle polveri indotte dal trasloco, secondo loro, non sta in piedi, per il semplice fatto che oggetto del trasloco è stato solo l’abbigliamento di famiglia. Intanto la città si appresta all’ultimo saluto per Beatrice che avrà i funerali domani, sabato, alle 16 alla chiesa di San Pietro ad Avenza.