Sarzana, 20 febbraio 2012 - Stop al progetto per installare le gigantesche pale eoliche sulle montagne di Zeri. L’allarme è lanciato dalla Rete della resistenza sui crinali, di cui fa parte anche il Comitato pontremolese ‘Luna sul monte’, assieme a Cai di Pontremoli, Federcaccia di Massa Carrara, Cisatel di Borgotaro, Italia Nostra, Wwf, Vas, Asoer e Altura con altre associazioni culturali locali. La Regione Toscana, dopo un primo parere negativo, ha approvato il progetto, che viene definito dagli ambientalisti «l’inizio di una fase di dequalificazione ambientale, deturpazione del paesaggio e cementificazione della parte idrogeologicamente più sensibile del nostro territorio». Per bloccare l’assalto delle ruspe e contrapporsi al parco eolico le associazioni hanno incaricato l’avvocato Daniele Granara di presentare un ricorso al Tar della Toscana. L’allarme risuona in Lunigiana perché progetti per costruire torri sono stati presentati e avviati a Pontremoli, Zeri, Mulazzo, nei territori liguri di Calice e Rocchetta e anche a Borgotaro nel versante emiliano.

 

Un parco eolico era stato proposto in località Cisa-Cirone nel comune di Pontremoli con l’installazione di 24 pale da 3 mila Kwh per 72 megawatt complessivi, ma per il momento il comune pontremolese ha detto “no”. Così come aveva espresso parere negativo per il parco eolico di Zeri sul quale aveva una parte di competenza, ma l’interdizione è risultata inefficace. «Speriamo in una vittoria al Tar — afferma Ivano Vignali, portavoce del Comitato interregionale salvaguardia appennino tosco-emiliano-ligure — e ci auguriamo che i sindaci smettano di dare ascolto alle sirene di facili opportunità e guardino con più attenzione a quella che è l’unica strada verso un futuro ecosostenibile: il rispetto, la tutela e la rivalutazione dell’ambiente».

 

Ma quali sono i motivi del contrasto? «In Toscana i dati scientifici affermano che si registrano 1.200 ore di vento annue, pari a meno di due mesi di venti utili a far girare gli impianti eolici. Sotto le duemila ore infatti sono giudicati improduttivi», spiega il coordinatore della Lunigiana di Italia Nostra Nello Bertoncini. Già Cosimo de’ Medici nella Toscana del Cinquecento aveva capito che era inutile pensare di far girare i mulini con le pale eoliche perché il vento non era sufficiente: o troppo forte o niente».
 

N.B.