Cocaina dalla Colombia: presi gli ‘importatori’

Fermato dall’Antimafia anche un 45enne di Caprigliola

Cocaina (Foto archivio)

Cocaina (Foto archivio)

Sarzana, 28 luglio 2015 – C’è anche un sarzanese, residente a Caprigliola, tra gli indagati per un traffico internazionale via mare di cocaina proveniente dalla Colombia, con prima destinazione, sotto mentite spoglie, nel porto di Livorno, da dove veniva inserita nel circuito dello spaccio del Nord e del Centro Italia. Si tratta di Mirko Vasoli, 45 anni. L’uomo è stato sottoposto prima, sabato scorso, a fermo di indiziato di delitto e poi, ieri, alla costudia cautelare in carcere.

L’ordinanza è stata firmata dal gip Alessandro Ranaldi su richiesta del pm Federica Mariucci sulla base degli atti recapitati in procura alla Spezia dalla Direzione distrettuale Antimafia della Toscana. Ieri Vasoli è comparso davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia ma, assistito dall’avvocato Fulvio Biasotti, si è avvalso nella facoltà di non rispondere. La vicenda in cui l’uomo è coinvolto è grossa. La sta ricostruendo la Guardia di Finanza di Pisa che, per assicurare alla giustizia Vasoli, si è avvalsa dall’appoggio operativo-logistico degli uomini del comando provinciale delle fiamme gialle della Spezia.

Secondo l’accusa, ancorata in prevalenza a intercettazioni telefoniche, Vasoli farebbe parte di un’associazione per delinquere che avrebbe la sua base operativa a Santa Croce sull’Arno. Lì sarebbero state organizzate le importazioni di cocaina dal Sudamerica che avevano come primo approdo italiano il porto di Livorno.

La droga veniva trasportata a bordo di navi portacontainer. Agli atti, già oggetto di una specifica contestazione, c’è un’importazione risalente al 30 giugno scorso. Riguardava 54 chili e mezzo di cocaina. La droga era stata trasportata dalla portacontainer Noble Rigel. Sbarcata nel porto di Livorno avrebbe dovuto essere recuperata da alcuni componenti della gang ma, per un disguido, il contenitore era stato imbarcato su un’altra nave, la Anna Sophie Dede, che ha poi fatto rotta per il porto di Catania.

Lì, prima, della consegna ai destinatari, precipitosamente piombati nello scalo siciliano per il recupero della droga, la stessa è stata intercettata e posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza. Una decina, al momento, gli indagati. Vasoli è l’unico con radici spezzine. E’ chiamato in causa per il ruolo che avrebbe assunto nella fase preparatoria dell’importazione. Si tratta di una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine.

I carabinieri del nucleo investigativo della Spezia lo avevano arrestato nel gennaio del 2010 all’esito di un’inchiesta, denominata Polaris, che ruotava attorno agli strani movimenti su uno yacht all’ormeggio a Porto Lotti. Lì, nell’imbarcazione di lusso, all’insaputa dell’armatore e dei responsabili del marina, il mozzo, custode dello yacht, avevano fatto da sponda ad un giro di smercio di coca che portò all’arresto di otto persone e ad altre 30 iscrizioni sul registro degli indagati.