"Rimuovete i chioschi a Marinella": addio a 'Grecale' e 'Maestrale'

Il consiglio di Stato respinge il ricorso. Non ci sono più appelli

I chioschi del Maestrale e del Grecale

I chioschi del Maestrale e del Grecale

Sarzana, 15 ottobre 2015 - NON ci sono più appelli. I chioschi dei bagni attrezzati Maestrale e Grecale dovranno essere rimossi dalle aree demaniali in cui si trovano. A chiudere una volta per tutte l’annosa storia che riguarda le spiagge libere di Marinella è la sentenza del Consiglio di Stato, depositata appena due giorni fa. La seconda nel giro di quattro mesi. La penultima risale a giugno di quest’anno e in già in quella sede il CdS aveva accolto la sentenza del Tar Liguria sull’abbattimento dei chioschi. Ma all’epoca la contromossa del legale dei balneatori, Alberto Antognetti, era stato il ricorso contro la stessa sentenza del Consiglio di Stato chiedendone la revoca.

REVOCA utile per conservare la gestione dei bagni almeno fino al temine dell’estate, e definita oggi dal massimo organo per la giustizia amministrativa come «inammissibile» condannando i titolari dei due bagni, Fabio Aliboni e Riccardo Babbini, «a rifondere al Comune appellato le spese del presente giudizio». «Mi pare che finalmente si sia arrivati a definire la situazione – spiega il sindaco Alessio Cavarra – e ora occorre procedere all’abbattimento delle strutture. E ora si dovrà vedere come procedere per la rimozione delle strutture so che l’avvocato Cozzani ha già contattato il legale di parte credo che si faranno carico della rimozione delle strutture. Un atto necessario ora si potrà precedere per la definizione del litorale».

Ma l’avvocato Alberto Antognetti, storico difensore dei balneatori di Marinella, non demorde anche se si dice molto amareggiato per la sentenza. «A mio giudizio – afferma Antognetti – la partita non è ancora chiusa c’è ancora un’ultimissima chance da giocare. Prima di mettere in atto la procedura dovrò però devo consultarmi e lo farò questa mattina con i titolari dei due bagni. Si tratta infatti di una scelta che deve essere attentamente valutata, perchè a decidere sarà lo stesso giudice che ha respinto il nostro ricorso. Anche in questo caso infatti l’appello va rivolto al Consiglio di Stato». Senza voler scendere nei dettagli l’avvocato Antognetti spiega che a suo giudizio «Non c’è stata la valutazione dell’argomento sollevato come veniva richiesto nel nostro ricorso».