La Sapienza è di tutti

Il commento

Antonia Casini

Antonia Casini

Pisa, 30 giugno 2016 - BIBLIOTECA, la casa dei libri. Un luogo aperto, come ogni abitazione, non solo a chi appunto è di casa ma anche a parenti, amici, ospiti... Eppure, la biblioteca universitaria di Pisa è chiusa da 4 anni. Da quando con un’ordinanza discussa (era davvero necessaria?, e la tempistica?) fu sbarrata insieme con il palazzo della Sapienza, sua sede storica, per presunti danni alla struttura principale in seguito al terremoto in Emilia. Migliaia di volumi di colpo hanno smesso di vivere. La biblioteca infatti è viva perché fatta di carta, cioè alberi, e nasce proprio per trasmettere cultura, quindi vita. La più grande biblioteca dell’antichità, quella di Alessandria, era anche un polo culturale.

Al suo interno (fu andata poi distrutta) erano custoditi quasi 500mila rotoli. E pensare che la Bup pisana ha 600mila libri (tra cui alcuni rari pezzi unici). Una morte lenta e precoce, la sua. Senza, al momento, possibilità di risorgere. Perché, mentre a settembre sembra che riaprirà finalmente la Sapienza con un mega dipartimento di Giurisprudenza, la biblioteca continuerà a restare sprangata. Tra il silenzio quasi totale della città, se non fosse per pochi, come gli Amici della Bup, che da subito si sono mobilitati.

«Al degrado purtroppo ci si abitua», si è sfogata la presidente di questa associazione, la professoressa Chiara Frugoni. No. Noi non ci vogliamo abituare. Qualche settimana fa la rottura di un tubo durante il restauro ha messo a rischio parte del patrimonio librario. E allora da pochi giorni La Nazione Pisa ha lanciato un appello, subito accolto dagli Amici della Bup e a cui hanno aderito, fra gli altri, gli ex ministri Bray e Carrozza, i professori Settis, Montanari, Prosperi e Lazzeroni, per restituire questo tesoro a studenti e cittadini. Decine le firme che raccogliamo ogni giorno a [email protected]. Per essere tutti guardiani-abitanti di questa splendida casa.