Dl Enti locali, ok dal Senato a fiducia: tagli a sanità per 2,3 miliardi. Lorenzin: "Stop a visite inutili" / SCHEDA

Il decreto passa ora alla Camera. Lorenzin: "I risparmi non sono tagli. Il Patto per la Salute è stato sottoscritto da tutte le Regioni all'unanimità"

Il ministro della salute Beatrice Lorenzin (Ansa)

Il ministro della salute Beatrice Lorenzin (Ansa)

Roma, 28 luglio 2015 - Ok dal Senato alla fiducia sul maxiemedamento interamente sostitutivo del testo del decreto Enti locali. Il via libera è arrivato con 163 sì, 111 no e nessun astenuto. Il provvedimento passa ora all'esame della Camera. Tra le misure varate anche i tagli alla sanità per 2,3 miliardi di euro.

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Intanto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha dichiarato di volere prevenire contenziosi tagliando "esami e visite inutili prescritti a scopo 'difensivo'. L'obiettivo è abbattere la medicina difensiva, che costa 13 miliardi l'anno." E ai medici che protestano contro il taglio del salario in caso di prescrizioni inappropriate, replica: "Ognuno risponda alle proprie responsabilità".

In precedenza Lorenzin aveva annunciato che i tanto temuti tagli alla Sanità non ci sarebbero stati, sottolineando che si trattava di misure di efficientamento che avrebbero portato dei risparmi da reinvestire nel settore. "Voglio dire con chiarezza - spiega all'Ansa - che sono contraria a nuovi tagli al Servizio sanitario. Dico 'no' a qualunque ipotesi di taglio, che al momento non c'è. I risparmi non sono tagli" .Il ministro aveva precisato che "i 10 miliardi di cui si parla in queste ore in relazione alla sanità non sono un 'taglio', bensì è il risparmio che possiamo ottenere in 5 anni applicando il Patto per la salute, con una riorganizzazione del sistema in termini di efficienza, controlli e verifiche, e si tratta di una somma da reinvestire nella salute in settori come l'innovazione e la ricerca, il personale e l'accesso ai nuovi farmaci". Insomma, insiste Lorenzin, "chi pensa che verranno tagliati 10 mld non ha capito".

Il ministro aveva inoltre chiarito il senso dello stesso Patto per la salute: "Bisogna individuare dei punti in cui si può rendere più efficiente il servizio e recuperare risorse, ma non è un taglio perchè non si può contabilizzare. Sappiamo ad esempio che dalla sanità digitale arriverà un risparmio, ma solo una volta che sarà a regime. Quindi, chi pensa che verranno tagliati 10 miliardi non ha capito". E ancora: nel Patto per la salute, "sottoscritto da tutte le regioni all'unanimità abbiamo fatto un percorso complesso di riforme, dicendo appunto che da quelle riforme sarebbero derivati dei risparmi che potevano essere quantificati proprio in 10 mld in 5 anni". Si tratta dunque, insiste il ministro, "di misure di efficientamento che non toccano i servizi ma che vogliono invece migliorarli".

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